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Quando il teatro diventa uno sceneggiato a puntate

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Quando il teatro diventa uno sceneggiato a puntate

Quando il teatro diventa uno sceneggiato a puntate, la vicenda e i personaggi entrano a far parte delle vite del pubblico, si fanno compagni di strada, attesi e familiari come i protagonisti dei telefilm o delle soap.
È quanto avviene ne “I Tre Moschettieri” in forma di serial in otto puntate, che il Teatro Piemonte Europa (TPE) di Torino propone e produce questa stagione, rifacendosi a un esperimento audace ideato trenta anni fa da Beppe Navello per il Teatro dell'Aquila, primo caso di spettacolo seriale nella storia del teatro italiano.

Il vitalissimo romanzo feuilleton di Alexandre Dumas che fu pubblicato a puntate su “Le Siècle” nel 1844 (e in questa forma pubblicarono anche Balzac e Zola) ben si presta all'adattamento teatrale a episodi curato da cinque drammaturghi quali Aldo Trionfo, Ghigo De Chiara, Aldo Nicolaj, Ettore Capriolo e Renato Nicolini. I registi sono invece otto, uno per ogni puntata, alcuni già nella squadra dell'avventura dell'Aquila: Beppe Navello - oggi direttore del TPE-, Gigi Proietti, Ugo Gregoretti e Piero Maccarinelli, altri invece di nuova generazione: Emiliano Bronzino, Myriam Tanat, Andrea Baracco e Robert Talarczyk.

La scena è immersiva: dal febbraio scorso e fino maggio, per tutta la durata del serial, l'intero teatro Astra di Torino si è trasformato in una Place des Vosges dove il pubblico è seduto in situazione di grande prossimità con D'Artagnan e i tre compagni (Luca Terracciano, Alberto Onofrietti, Diego Casalis e Matteo Romoli), con l'astuto Richelieu (un Antonio Sarasso perfetto nei panni del machiavellico porporato), con il re Luigi XIII (un divertito Gianluigi Pizzetti), con i seducenti Buckingham (Riccardo Ripani) e Costanza (Maria Alberta Navello) e con tutti e trenta i versatili attori. Versatili perché in queste rappresentazioni spumeggianti del romanzo di guasconeria, amicizia e tradimenti, oltre a recitare, si canta, si tira di scherma, ci si arrampica, si pubblicizzano i prodotti degli sponsor (sciarpe, profumi, candele) in spot realizzati dagli attori. E il pubblico partecipa, ride, ritorna, si abbona a tutti gli episodi.

Finora – siamo in questi giorni alla quarta puntata, a metà dell'opera – c'è stato over booking ogni sera, in settecentotrentanove si sono abbonati allo sceneggiato teatrale e si prevedono quindi dodicimila spettatori complessivi nelle cinquantasei repliche dell'operazione moschettieri.

D'altronde anche i numeri della produzione sono da kolossal, come recita la locandina: otto registi, cinque drammaturghi, trentotto attori, venticinque collaboratori, undici tecnici, duecentosei pagine di copione, novantasei costumi, cinquecentoottantacinque metri di tessuto, trentadue cambi di scena, millecinquecento metri quadri di tela dipinta, centoventi proiettori luci, trenta spade per venticinque duelli.

L'intramontabile motto “Tutti per uno e uno per tutti” sembra valere in questo caso per la comunità teatrale intera, pubblico compreso, che a maggio potrà partecipare a una gran festa finale con gli attori.

www.fondazionetpe.it
Torino, Teatro Astra. 18 febbraio – maggio 2016


I TRE MOSCHETTIERI
da Alexandre Dumas
liberamente tratto dal progetto di Beppe Navello per il Teatro Stabile dell'Aquila nel 1986/87
testi Aldo Trionfo, Ghigo De Chiara, Aldo Nicolaj, Ettore Capriolo, Renato Nicolini
coordinamento drammaturgico Andrea Borini
regia Beppe Navello, Gigi Proietti, Piero Maccarinelli, Myriam Tanant, Andrea Baracco,
Robert Talarczyk, Ugo Gregoretti, Emiliano Bronzino
registi assistenti Beata Dudek, Lia Tomatis
scene e costumi Luigi Perego
musiche Germano Mazzocchetti
progetto luci Gigi Saccomandi
scenografo collaboratore Francesco Fassone
costumista collaboratrice Augusta Tibaldeschi
una produzione FONDAZIONE TEATRO PIEMONTE EUROPA

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