Cultura

Keith Jarrett, danza giocosa dell’Aterballetto

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Danza

Keith Jarrett, danza giocosa dell’Aterballetto

Con il debutto al Teatro Comunale Luciano Pavarotti di Modena di “Bliss”, firmato da Johan Inger (autore da tempo apprezzato a livello internazionale e, prima, danzatore dello Swedish Royal Ballett, quindi del Nederlands Dans Theater) l'Aterballetto aggiunge un altro importante tassello al repertorio che la compagnia emiliana va costruendo nel nuovo corso post-Bigonzetti. Coreografia costruita sulla musica del celebre “Köln Concert” di Keith Jarrett, “Bliss” rappresenta una sfida compositiva per il coreografo svedese.

Sfida che il grande musicista jazz affrontò col pianoforte la sera del 24 gennaio 1975 nello storico concerto all'Opera Haus di Colonia quando, per una serie di disguidi, si trovò costretto ad improvvisare su uno strumento male accordato e dall'emissione acusticamente metallica. Quella storica performance oltre a rappresentare una tappa fondamentale nella carriera del musicista americano, marchierà una genia di pianisti anche fuori dall'ambito jazz. Sul primo movimento di quelle note distillate, di quei pochi accordi prolungati di tempo nel registro basso, con un andamento ritmico spesso modale, tenace, in continuo movimento attorno a un nucleo centrale abbastanza ripetitivo, poi in crescita, Inger compone una coreografia solare – la beatitudine del titolo – con i corpi simili a delle note che zampillano, che vanno e vengono, che via via, dopo il duetto maschile iniziale, si compongono, si intrecciano, si relazionano.

C'è una giocosità placida, una freschezza plasmata di calore umano, che si concentra e si diffonde sul bianco tappeto che ci appare come un prato dove i danzatori, in colorati costumi casual, sembrano immersi in un sogno. Un limbo di luminosa fantasia, di amabili e inafferrabili sprofondamenti nel formarsi di coppie, di terzetti scambiabili, di assoli, nel muoversi velocemente e uscire di scena dove, ai margini, qualcuno rimane sempre a guardare. Tra luce piena e chiaroscuri del palcoscenico vuoto, è tutto un correre, sollevarsi, scivolare, darsi la mano, fermarsi in blocco sotto un tetto di luci, e riprendere all'unisono gli stessi movimenti. Agli otto danzatori principali si aggiungono nel breve finale gli altri componenti della compagnia, affollando una danza più corale che però appare come un accorpamento forzato, segno di un finale non del tutto risolto.

“Bliss”, coreografia, scene e costumi Johan Inger, musica Keith Jarrett, luci Peter Lundin. Prima assoluta al Teatro Comunale Luciano Pavarotti di Modena; il 28 aprile al Teatro Regio di Parma; dal 15 al 17 giugno al Piccolo Teatro Strehler di Milano.

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