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«My Name Is Adil», la storia (vera) di un giovane…

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«My Name Is Adil», la storia (vera) di un giovane marocchino che sognava l’Italia

Un esordio autobiografico toccante e impegnato: «My Name Is Adil» è stato uno dei film più interessanti dell'edizione 2016 del Festival del Cinema Africano, d'Asia e America Latina di Milano.
Arrivato in Italia dal Marocco a 13 anni, il neoregista Adil Azzab oggi ha 27 anni e un impiego come assistente educatore. Con questa sua prima prova dietro la macchina da presa ha messo in scena la sua vita, a partire da quando era piccolo e viveva nella campagna marocchina, costretto a badare al gregge di uno zio autoritario.

Adil sa che il suo destino è segnato e studiare è un privilegio per pochi: per questo vuole raggiungere l'Italia e suo padre, emigrato nel belpaese da qualche anno per mantenere la famiglia. Adil coronerà il suo sogno, ma vivere in Italia sarà meno semplice del previsto e la malinconia per la sua terra d'origine inizierà presto a farsi sentire.

Realizzato senza finanziamenti e in modo indipendente, «My Name Is Adil» è un'opera prima spontanea e sincera, capace di trattare con la giusta sensibilità il tema sempre più attuale dei migranti che dall'Africa sognano di raggiungere l'Italia. Attraverso uno stile semplice, a tratti un po’ ingenuo ma sempre genuino al punto giusto, Adil Azzab riesce a coinvolgere e far appassionare il pubblico alla sua storia, sfruttando anche una sinuosa colonna sonora e il notevole montaggio di Magda Rezene. Il personaggio di Adil a 13 anni è interpretato dal fratello quindicenne di Adil, Hamid Azzab.

Da adulto, Adil - interpretato dallo stesso regista - torna nel proprio paese, intraprendendo un viaggio di ricerca e di riscoperta delle proprie radici per dare un nuovo senso alla sua esistenza.
Qualche passaggio è esteticamente piuttosto acerbo, e non potrebbe essere altrimenti, ma sono diverse le sequenze pronte a imprimersi nella memoria: in primis, Adil che da ragazzo scopre l’elettricità attraverso una lampadina, ma anche il suggestivo finale in cui i giovani attori non professionisti ammirano sul grande schermo lo stesso film a cui abbiamo appena assistito.

Curiosità: Gabriele Salvatores ha sostenuto la produzione del film lanciando, in un video, una campagna di crowdfunding per aiutare la ricerca di finanziamenti.

«My name is Adil»
un film di Adil Azzab, Magda Rezena, Andrea Pellizzer
Regia: Adil Azzab
Montaggio: Magda Rezene

Prodotto da Andrea Pellizzer, Magda Rezene, Gabrio Rognoni, Roberta Villa, Rolando Marchesini, Fabio Costarelli

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