
Una fontana alta 30 metri davanti al Colosseo, Alessandro Baricco nel cuore del Palatino, la sperimentazione teatrale di Barberio Corsetti nell'Aula Ottagona delle Terme di Diocleziano. La forza dell'arte contemporanea irrompe nell'archeologia romana, portando linguaggi inediti anche nelle aree normalmente non aperte al pubblico. È il nuovo progetto “Patrimonio storico e creazione contemporanea”, messo a punto dalla Soprintendenza speciale per il Colosseo e l'area archeologica centrale insieme alla Fondazione Romaeuropa, che da giugno a novembre (in due fasi) inaugurerà arti visive, teatro, musica e performance nei luoghi simbolo della Capitale.
Via al progetto il 24 giugno al Palatino
Il progetto partirà il 24 giugno al Palatino con la mostra “Par tibi, Roma, nihil” ideata da Monique Veaute, curata da Raffaella Frascarelli e realizzata in collaborazione con Nomas foundation ed Electa. Fino al 18 settembre, da Jannis Kounellis a Sislej Xhafa e Nico Vascellari, 27 artisti presenteranno le espressioni artistiche in una esposizione all'aperto che si articolerà dalle arcate, di solito chiuse al pubblico, e dal grande terrazzo della Domus severiana, al magnifico (e normalmente non accessibile) Stadio Palatino di Domiziano. E ancora, l'arte contemporanea farà riaprire anche il peristilio inferiore della Domus Augustana, mentre la Meta Sudans, l'area pubblica tra il Colosseo e il Palatino, ospiterà una grande installazione di Sislej Xhafa: una fontana di 30 metri di altezza fatta di tante mani di resina. Altre due installazioni site specific saranno realizzate da Daniel Buren, sulle arcate severiane, e da Kader Attia nel peristilio inferiore della Domus Augustana.
Franceschini: l’arte e la musica valorizzano l’archeologia romana
«Ci sono tantissimi luoghi straordinari che i romani e il turismo internazionale spesso non conoscono, anche se meriterebbero», ha detto il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini. «Portare in luoghi importanti dell'archeologia romana l'arte e la musica contemporanea è un modo di valorizzarli, tenerli vivi e di incrociare le arti tra loro. Non dobbiamo occuparci soltanto del glorioso passato che l'Italia ha avuto - ha dichiarato - ma valorizzare lo straordinario patrimonio di creatività, talenti e contemporaneità che c'è nel nostro Paese».
Il ministero lavora al circuito dei teatri antichi del Mediterraneo
Il ministro Dario Franceschini ha annunciato che il suo ministero sta lavorando al progetto, guidato dall'Inda (Istituto del Dramma Antico di Siracusa), per coordinare in un circuito internazionale tutti i teatri di pietra antichi del Mediterraneo. L'idea, spiegano dal Mibact, è quella di mettere 'in rete' i teatri antichi, unendo anche le forze per cartelloni comuni e spettacoli itineranti, nel Mediterraneo. Un progetto a cui Franceschini tiene molto e di cui ha parlato di recente, nella sua tappa ad Atene di qualche giorno fa, con il suo omologo greco, che lo ha apprezzato.
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