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Ligabue lancia a Monza il suo primo concept album: «Lo proveremo sul…

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Ligabue lancia a Monza il suo primo concept album: «Lo proveremo sul palco il 24 settembre»

Cosa ti inventi dopo il terzo Campovolo, evento live record del 2015 con 150mila presenze e un incasso da 7,5 milioni? Una roba tipo il concerto dei Rolling Stones a Hide Park. Miti e riti di Luciano Ligabue da Correggio, rocker di professione rocker, sono questi: sabato 24 settembre suonerà per tre ore al parco di Monza, immediatamente a ridosso dell'autodromo, per festeggiare i 25 anni del tormentone «Urlando contro il cielo».

Un mega-concerto di tre ore che per i fan del Liga nazionale si annuncia imperdibile anche perché rappresenterà la prima occasione per ascoltare ampi stralci del suo nuovo album, in uscita per fine anno, «il primo vero concept album della mia carriera». Nome dell'evento, il cui lettering ricorda molto da vicino le suggestioni della Summer of Love: Liga Rock Park. «L'anno scorso – spiega il cantante nella Reggia di Monza - con Campovolo abbiamo chiuso una fase. Era il concerto che celebrava i miei 25 anni di carriera. Nella mia testa un evento del genere presupponeva una ripartenza». Ed eccola la ripartenza: «Ho chiamato Claudio Maioli e Ferdinando Salzano», manager e promoter di riferimento, «e ho chiesto loro: perché non facciamo un concerto in uno spazio in cui la gente possa vivere della bellezza del posto? Non sempre è facile trovare grandi location con queste caratteristiche». Salzano ha suggerito Monza. Una sfida diversa rispetto a suonare in uno stadio, «non che lì non sia bello». Più suggestiva ma anche più complessa. Tuttavia «l'esperienza fatta a Campovolo in tre edizioni ci facilita il lavoro». Si prevede l'ingresso di almeno 100mila persone. Il costo del biglietto è di 57,50 euro (diritti di prevendita inclusi). Dalle ore 15 di oggi sono acquistabili in prevendita online su ticketone.it, mentre dalle 15 di giovedì 12 maggio si attiverà la vendita fisica nelle prevendite abituali. L'acquisto online darà diritto ai gadget dello «Special Box – Liga Rock Park».

I racconti e l'elogio al disordine
Il Liga non dorme mai. Per dirne una: il 10 maggio pubblica «Scusate il disordine» (Einaudi, euro 17, pp. 22), raccolta di racconti perfettamente ascrivibili al suo immaginario tutto «Sogni di rock and roll» e Lambrusco. Scrivere per lui è «benessere. I racconti sono fortunatamente molto lontani dall'idea di canzone. Tanto la canzone deve avere un'idea decisa e tradizionale, quanto i racconti in realtà sono liberi dall'idea di struttura. Il libro si chiama “Scusate il disordine” non solo perché la vita è disordine, ma anche perché sono diverse e disordinate le tecniche di narrazione che adotto. Mi sono trovato in piena libertà espressiva. Ritengo i racconti una vacanza dall'idea della struttura, dalla metrica, dalla rima che io voglio rispettare più che posso nelle canzoni. La raccolta di racconti – prosegue - è stato un lavoro che è durato anni. Tra una pausa e l'altra dei concerti. So che tutta questa roba che produco “fa mucchio”». Chi conosce il business dell'intrattenimento magari gli consiglia di aspettare, lui la pensa diversamente, lui è sempre di un altro parere: «A me va bene così».

Un concept da provare sul palco
Ma l’attenzione è tutta su quello che si accinge a fare in sala d'incisione e sul palco. «Sto lavorando al mio primo vero concept album», spiega. «Ho tante canzoni, più di 20, e l'idea di pubblicarlo entro fine anno. E riuscire a far sentire qua, sul palco di Monza, alcuni pezzi che lo compongono». A quale grande concept album del passato si ispirerà la sua struttura? «Per me, grande fan degli Who, sarebbe troppo facile rispondere “Tommy” e “Quadrophenia”, anche se lì andiamo a scomodare più il concetto di rock opera che quello di concept. Mettiamola così: meglio non fare paragoni con il passato». Verrà un giorno in cui vorrà interpretarlo per intero questo concept album? «Può essere, – risponde il rocker – di sicuro non accadrà subito». Quello certo che «sarebbe uno strappo molto grosso». A Monza si giocherà sul sicuro: «Festeggeremo “Urlando contro il cielo”». E allora: accendini al cielo!

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