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Il catasto dei venti

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Storia

Il catasto dei venti

Vangengejm. Aleksej Feodos’evic Vangengejm, nato nel 1881 a Krapivno, villaggio ucraino, capo del servizio meteorologico della VIII Armata di fronte agli austriaci in Galizia, poi ispettore dell’istruzione popolare e negli anni Trenta capo del Servizio idrometeorologico unificato dell’Urss. Membro del Partito, borghese comunista, sedeva in una grande quantità di comitati e sottocomitati, presidii e consigli scientifici fino al giorno in cui, in pieno Terrore, fu arrestato dalla polizia politica e deportato nel Gulag alle isole Solovki, grande arcipelago al centro del Mar Bianco. Infine fucilato quattro anni dopo, nel 1937.

Catasto. Vangengejm aveva creato il “catasto dei venti” e il “catasto del sole”. Scriveva negli anni Trenta: «L’energia del vento non è solo abbondante sul nostro territorio, è anche rinnovabile e inesauribile. Permetterà di lottare contro la siccità e contro il deserto, là dove si trovano venti forti e caldi e dove è assai difficile far pervenire carburante per i motori. Il vento può trasformare i deserti in oasi. Nel Nord il vento permetterà di riscaldare e illuminare».

Teoria norvegese. La “teoria norvegese”, secondo la quale le depressioni nascono a causa di alcune oscillazioni che mettono in contatto aria polare e aria tropicale, fu ampiamente esposta da Berengon, uno dei padri della teoria, invitato in Urss a spiegarne i contenuti. Ma i dirigenti del Partito si irritarono perché nei numerosi articoli pubblicati dalle riviste scientifiche, Lenin e Stalin non furono mai citati. «Pare incredibile che si possa “inavvertitamente” dimenticare Lenin».

Bol’šoj. La sera dell’8 gennaio 1934 sua moglie lo aspetta sotto il colonnato all’ingresso del Bol’šoj: hanno comprato i biglietti per vedere Sadko, un’opera di Rimskij-Korsakov che narra le avventure negli abissi del mercante Sadko con la figlia del re del Mare. Lo aspetta per ore. Invano.

Lubjanka. Vangengejm, figlio di nobile e fratello di emigrato, e in quanto tale candidato ideale per i sospetti paranoici della polizia politica, è stato arrestato poco prima e trascinato alla Lubjanka, una fortezza di otto piani chiusa intorno ad ampi cortili.

Agricoltura. L’accusa mossa a Vangengejm: «Organizzazione e direzione dell’opera di sabotaggio controrivoluzionario all’interno del Servizio idrometeorologico dell’Urss, con l’elaborazione di previsioni intenzionalmente errate allo scopo di nuocere all’agricoltura socialista».

Indovinelli. Indovinelli inventati da Vangengejm nel lager: «Senza porte e senza finestre / Una casa piena di gente» (Un baccello di fagioli) - «Due fratelli vivono ai due lati di un sentiero / Ma non si vedono mai» (gli occhi) - «Due fratelli si vedono senza mai incontrarsi / Uno è calpestato, l’altro è affumicato» (pavimento e soffitto) - «Naso d’acciaio / coda di lino » (un ago) - «Settanta cappotti / Ma né bottoni né cintura» (un cavolo).

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