Cultura

Jacques Tati torna nelle sale in versione restaurata

  • Abbonati
  • Accedi
cinema

Jacques Tati torna nelle sale in versione restaurata

Jacques Tati
Jacques Tati

I più grandi film di Jacques Tati tornano nelle sale italiane: Ripley's Film in collaborazione con Viggo srl, porta sul grande schermo quattro capolavori dello straordinario attore e regista francese, recentemente restaurati da «Les Films de Mon Oncle».
Si parte il 6 giugno con la (nuova) distribuzione di «Mon oncle», film del 1958, tra i più esilaranti di Tati. Il regista mette a confronto due mondi completamente diversi: quello iper-moderno della famiglia Arpel con quello bucolico e popolare di Hulot, zio strampalato e prediletto del piccolo Gerard.
Attraverso una comicità unica ed elegante, Tati svela le contraddizioni di una società rigida e la necessità del gioco come unica via di fuga.
Uno dei film preferiti in assoluto da David Lynch, «Mon oncle» è un gioiello che mostra come il cinema di Tati sia direttamente collegato a quelli di Charlie Chaplin e Buster Keaton.
I riferimenti principali di Tati, infatti, provengono dalla slapstick dei tempi del muto – visto tra l'altro che il suo alter ego Monsieur Hulot è sempre silenzioso e dotato di una mimica prettamente gestuale – e le sue gag influenzeranno un'intera generazione di comici come i Monty Python, Peter Sellers, l'italiano Maurizio Nichetti e persino il personaggio televisivo Mr. Bean.
Ironico, elegante e delicato, il cinema di Tati trova il suo apice in un altro dei titoli che verranno distribuiti prossimamente: «Playtime» del 1967 (in sala il 14 giugno), un film sul caos contemporaneo, ambientato in una Parigi astratta e straniante. In questo capolavoro, il personaggio di Hulot distrugge gli schemi della società della tecnologia con un umorismo straordinario e con una serie di sequenze entrate di diritto nella storia del cinema.
Dell'omaggio a Tati faranno parte anche altri due film che torneranno in sala in versione restaurata: «Le vacanze di Monsieur Hulot» (1953) e «Jour de fête» (1949), i suoi primi due lungometraggi, che potremo rivedere sul grande schermo rispettivamente il 20 e il 27 giugno.
Per chi è stanco della comicità spesso volgare del cinema di oggi e di commedie che sembrano ormai tutte uguali, il consiglio non può che essere quello di approfittare di questi restauri e (ri)scoprire uno degli autori che hanno fatto la storia della settima arte, capace con le sue gag di mettere alla berlina le manie e le idiosincrasie della società novecentesca.

© Riproduzione riservata