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«The Nice Guys», divertimento col pilota automatico

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«The Nice Guys», divertimento col pilota automatico

  • –di Andrea Chimento
The Nice Guys
The Nice Guys

Una nuova “strana coppia” arriva nelle sale: tra le novità della settimana, il titolo più atteso è «The Nice Guys» di Shane Black, film che vede per la prima volta protagonisti, uno accanto all'altro, Russell Crowe e Ryan Gosling.
I loro personaggi si troveranno a collaborare per risolvere il caso di una ragazza scomparsa nella Los Angeles degli anni Settanta.

Si mescolano azione e commedia in questo leggero divertissement che parte bene ma finisce presto per esaurire la benzina e le idee.
La coppia di attori funziona e le premesse per un prodotto efficace c'erano tutte ma, dopo un inizio suggestivo, il copione inserisce il pilota automatico, le gag diventano ripetitive e la narrazione si fa presto ridondante e prolissa.
Già autore della sceneggiatura di «Arma letale» (1987), Shane Black sembra volerne ricalcare la struttura, ma la satira di «The Nice Guys» punge solo a tratti e non basta mescolare comicità e genere poliziesco per ottenere lo stesso risultato.
Eccessiva, inoltre, la durata di quasi due ore per un prodotto privo di grandi pretese come questo.


Toni del tutto diversi sono quelli di «Wacraft – L'inizio» di Duncan Jones.
Ispirato alla celebre saga di videogiochi, è un ennesimo fantasy cinematografico di cui non si sentiva il bisogno, vittima di un abuso di effetti speciali e di una narrazione che non regala alcuna sorpresa.
Duncan Jones, figlio di David Bowie, si è dichiarato un fan del videogioco di partenza ma, oltre alla passione che sicuramente ha messo nel suo lavoro, rimane ben poco da ricordare di questo progetto caratterizzato da personaggi piatti e situazioni che sanno troppo di già visto.
Peccato, perché la carriera di Jones si conferma in calo dopo l'interessante esordio, «Moon», del 2009.
Infine, da segnalare l'indiano «Tra la terra e il cielo» di Neeraj Ghaywan.
Si tratta di un film corale dove, sulle rive del Gange, si incrociano le vite di diversi personaggi: da un ragazzo che s'innamora di una coetanea appartenente a una casta diversa dalla sua a una giovane studentessa tormentata dal senso di colpa, passando per un uomo vittima della corruzione della polizia.
Amore, libertà, emancipazione: l'esordio di Neeraj Ghaywan mescola diverse tematiche e racconta dell'odierna situazione indiana, in bilico tra le esigenze imposte dalla modernità e il rispetto della tradizione.
Spunti importanti che però non trovano la giusta resa in una pellicola eccessivamente retorica: nel tentativo di emozionare a tutti i costi, il copione si fa spesso forzato e ricattatorio, vanificando la forza di un soggetto che avrebbe meritato maggior fortuna.

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