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Antichità con libera circolazione

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Arte

Antichità con libera circolazione

  • –di Marina Mojana
Giovanni Baratta. «Bacco e Venere» (stima 40-60mila €). In asta da Sotheby’s Milano
Giovanni Baratta. «Bacco e Venere» (stima 40-60mila €). In asta da Sotheby’s Milano

Dopo anni di latitanza Sotheby’s Italia torna a occuparsi di arte antica a Milano proponendo, il prossimo 13 giugno, una vendita tutta dedicata all’antiquariato di qualità. L’appuntamento, nella nuova sede di Palazzo Serbelloni (Corso Venezia 16; www.sothebys.com), è dedicato a una raffinata collezione privata milanese, focalizzata sull’arte barocca e rococò, ricca di oggetti di alto pregio manufatti a Venezia, Roma, Genova, Firenze nel XVII-XVIII secolo e di opere d’arte in bronzo e corallo da cabinet collezionistico. In tutto 80 esemplari che potrebbero competere in raffinatezza di materiali e di esecuzione con quelli esposti nelle più famose Wunderkammer del Seicento: dalla collezione Settala di Milano (oggi smembrata tra l’Ambrosiana, il Museo di Storia Naturale, il Castello Sforzesco e il Mudec), alla Zambeccari di Bologna (conservata presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna), dalla Wallace Collection di Londra al Castello di Rosenborg di Copenaghen.

La grande novità della prossima asta di Sotheby’s, però, sta in una strategia di vendita internazionale: ogni lotto, infatti, sarà corredato da certificato di libera circolazione negli Stati dell’Unione europea; è un optional di notevole rilevanza per il mercato dell’arte in Italia, dove molto spesso gli scambi sono ostacolati dal vincolo della notifica. L’appuntamento milanese, dunque, attirerà non pochi appassionati da tutto il mondo e si spera generi un modello virtuoso anche per le concorrenti.

Tra gli esemplari più ambiti ci sono scatole da toilette in coralli e argento trapanesi, cofanetti in commesso di pietre dure dell’Opificio fiorentino del Granduca, cere napoletane e sculture in terracotta. Tra queste spicca la coppia di Venere e Bacco (h.50 cm) già esposti nella mostra il Fasto e la Ragione, arte del Settecento a Firenze organizzata alla Galleria degli Uffizi nel 2009: si tratta di una coppia di sculture modellate dal toscano Giovanni Baratta (1770-1747) che fu decoratore di fama internazionale. La cura e la maestria con le quali le due figure di Venere e Bacco sono realizzate, vanno poste in relazione con una committenza di alto rango. Tra gli esemplari più costosi c’è, invece, un prezioso cofanetto in commesso di pietre dure appartenuto al Duca di Norfolk e attribuito a Giovanni Battista Foggini (1652-1725), brillante direttore artistico delle botteghe fiorentine del Granduca. Realizzato in ebano e applicazioni in bronzo dorato tra il 1680 e il 1720 (stima 40.000-60.000 €), ha il coperchio decorato con placca in pietre colorate che raffigurano l’affresco dell’Annunciazione della Santissima Annunziata di Firenze. Infine il bronzo con Apollo e Dafne dello scultore Francesco Righetti (1749-1819) - tra i più affermati nella Roma di fine Settecento e allievo di Luigi Valadier - proviene dalla collezione di Betterton House, nello Oxfordshire ed è quotato 30.000 – 50.000€.

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