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La «Street Art» vista da due muri

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Arte

La «Street Art» vista da due muri

La Street Art, diffusa nelle metropoli di tutto il mondo, è una lente privilegiata attraverso cui osservare le dinamiche vitali della città contemporanea. La sua spontaneità, legata a un attivismo antagonista e situazionista, rende difficile - o forse impossibile - racchiuderla tra le pareti di uno spazio espositivo. Senza il movimento casuale dell’ambiente urbano, il cambiare della luce, delle stagioni, dell’atmosfera, dei rumori, le opere perdono molto del loro significato e sono impossibili da “trapiantare” in un interno. La mostra Street Art curata da Nina Bassoli vuole portare all’interno di City After the City quest’esplosiva moltiplicazione di immagini, attraverso un particolare dispositivo che dalla strada mutua il carattere cangiante e complesso. Il layout proposto da Bruce Mau Design riconduce ogni immagine all’oggetto di un poster, strumento tipico della comunicazione della strada, per comporre la loro varietà in un collage. I poster, sovrapposti uno sull’altro attraverso un’azione-performance, esprimono il continuo movimento della città, che cambia il proprio volto al contatto con gli interventi e con l’interazione da parte degli abitanti.

I due grandi muri curvi che descrivono lo spazio della mostra, arricchiti da un ambiente sonoro di rumori di scene urbane composto appositamente da Carlo Boccadoro, sono i supporti per altrettanti racconti specifi. Da un lato sono raccolte una serie di immagini legate alle origini del fenomeno, nello straordinario periodo che tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta ha interessato le linee ferroviarie urbane e i muri di New York, ritratto dalle potenti fotografie di autori come Martha Cooper e Jon Naar. Il secondo muro descrive invece il panorama contemporaneo, più sfaccettato ed eterogeneo, con autori e realizzazioni in tutto mondo.

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