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XXI TRIENNALE DI MILANO

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W. Women in Italian Design

Triennale

Triennale Design Museum ogni anno racconta il design italiano attraverso cambi di tematiche, ordinamenti scientifici e allestimenti per cercare di rispondere alla domanda primaria «Che cosa è il Design Italiano?». La mostra «W. Women in Italian Design» a cura di Anna Annichiarico cerca di tracciare una nuova storia del design italiano al femminile, ricostruendo figure, teorie, attitudini progettuali che sono state seminate nel Novecento e che si sono affermate, trasformate ed evolute nel XXI secolo. Tutta la modernità novecentesca ha messo ai margini la progettualità femminile, pressoché ignorata da storici e teorici del design. Il XXI secolo è caratterizzato da donne che creano, progettano, sperimentano, rischiano e sfidano.

Neo Preistoria-100 verbi

Triennale

La mostra aperta fino al 12 settembre (a cura di Andrea Branzi e Kenya Hara) percorre il lungo cammino che collega gli strumenti dell’antica preistoria alle moderne nano-tecnologie; un percorso sospinto dall’impulso di «100 verbi» e «100 strumenti» che come flussi di energia vitale e misteriosa, guidano lo spettatore attraverso le tenebre della storia e di uno spazio infinito. Fino a giungere alle attuali frontiere della ricerca scientifica, volta a espandere la sopravvivenza umana attraverso la produzione dei pezzi di ricambio del nostro organismo.

La Metropoli Multietnica

Triennale

Il formarsi di società multietniche, caratterizzate dalla convivenza più o meno conflittuale di minoranze razziali e culturali , è tra le caratteristiche più significative del XXI secolo. Questa convivenza viene spesso interpretata come un felice girotondo caratterizzato da una reciproca tolleranza. In realtà questo arcipelago di etnie viene quotidianamente attraversato dai flussi invasivi delle merceologie internazionali, diffuse dalla globalizzazione dei mercati. La mostra a curta di Andrea Branzi chiuda il 12 settembre.

Brilliant! I futuri del gioiello italiano

Triennale

«Brilliant! I futuri del gioiello italiano», a cura di Alba Cappellieri, presenta una selezione di oltre 50 gioielli italiani, opera di maestri e giovani talenti, di abili artigiani e di maison orafe, espressione dell'alta capacità manifatturiera come della migliore produzione industriale, in una commistione armoniosa di arte, design, moda e nuove tecnologie. I 50 gioielli selezionati sono emblematici dei futuri scenari del gioiello italiano e la mostra vuole evidenziare tanto la vocazione manifatturiera quanto l'innovazione tecnologica nella produzione orafa italiana contemporanea e gli innesti con discipline diverse.

Stanze. Altre filosofie dell’abitare

Triennale

L’architettura degli interni continua a essere un motore importante che muove professionalità ed economie, ma poche o quasi inesistenti sono le occasioni critiche che pongono attenzione su queste, spesso raffinatissime e colte, opere di architettura d’interni. Il Salone del Mobile di Milano, luogo di sperimentazione, business, innovazione e cultura, ha raccolto questa sfida portando sul palcoscenico della XXI Triennale una mostra di grande respiro dal titolo «Stanze. Altre filosofie dell’abitare», a cura di Beppe Finessi. In rassegna vengono mostrate attraverso fotografie, modelli e disegni le opere più singificative della storia dell’architettura degli interni italiana del Novecento mentre alcuni architetti e designer contemporanei mettono in scena la propria “filosofia dell’abitare”.

Architecture as Art

Pirelli HangarBicocca

Nello spazio museografico dello “Shed” di Pirelli HangarBicocca, l’ideatore della mostra Pierluigi Nicoli e la sua curatrice Nina Bassoli, espongono una quindicina di opere appositamente realizzate per la mostra sono disposte in una sorta di atlante destinato a illustrare i temi che descrivono le nuove responsabilità dell’architettura del XXI Secolo.

Sempering

Mudec

«Sempering», in ingles è presente continuo del verbo “to semper”. In architettura e design, un’azione costruttiva su di un materiale o un componente che lascia una traccia formale significativa nel prodotto finale. Neologismo dal cognome dell'architetto Gottfried Semper, 1803-1879. All'interno del variegato panorama contemporaneo, la mostra (curata da Luisa Collina, Cino Zucchi) opera una scelta di alcuni eventi progettuali di natura e scala diversa organizzandoli secondo otto possibili azioni, otto metamorfosi che trasformano materiali o componenti in ‘manufatti', in elementi attivi della nostra vita quotidiana e della nostra cultura.

La logica dell’approssimazione,
nell’arte e nella vita

Palazzo della Permanente

«Viviamo in mezzo all’approssimazione, diremmo quasi che senza approssimazione la nostra vita diventerebbe impossibile, e ancora maggiormente la nostra arte» ha scritto Gillo Dorfles nel 1951. Approssimazione è un valore sul quale si fondano i diversi linguaggi espressivi, dalle arti visive al design, architettura, moda, musica, letteratura, fino ad arrivare alla cucina. Nella mostra a cura di Aldo Colonetti e Gillo Dorfles sono esposte opere e oggetti che da sempre accompagnano la nostra esistenza quotidiana. La mostra è accompagnata da un catalogo (Silvana Editoriale): una sorta di dizionario che affronta le discipline progettuali dal punto di vista dell’approssimazione.

Confluence

Museo Nazionale Scienza e

Tecnologia Leonardo da Vinci

Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” partecipa alla XXI Esposizione Internazionale della Triennale di Milano progettando la mostra «Confluence», sviluppando un programma educativo dal titolo «Fai da tech», rivolto a giovani e famiglie, e ospitando nei nuovi spazi delle Cavallerizze i progetti di undici Paesi diversi. L’esposizione nasce da “Studiare il futuro già accaduto”, un ciclo di incontri sul sistema climatico del bacino del Po dal Novecento a oggi. Il bacino del Po è riprodotto su grande scala in un’atmosfera suggestiva che invita a scoprire le principali caratteristiche del territorio.

Campus & Controcampus.

Architetture per studiare e ricercare

Politecnico di Milano

Il tema dei campus universitari è al centro del dibattito sul futuro di Milano. Si tratta di una sfida per il nuovo assetto della città nella sua dimensione metropolitana, un’occasione di rigenerazione architettonica e urbana che potrà dare forma a inediti e significativi sistemi di spazi collettivi. La Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni propone tre mostre in successione che presentano un ricco patrimonio di progetti storici e contemporanei legati al tema dell'architettura universitaria, italiana e internazionale, e una selezione di progetti futuri per i campus milanesi.

Casetta del Viandante

Università degli Studi di Milano

Nella mostra «Casetta del Viandante» (a cura di Marco Ferreri) sono presentati quattro moduli abitativi, allestiti secondo il progetto di quattro designer e architetti (M. Ferreri, M. De Lucchi, S. Giovannoni, D. Santachiara) che hanno trasformati gli interni con il proprio stile e utilizzando oggetti di loro creazione.

Le architetture dell’industria:

dal Progetto Bicocca al Polo Industriale di Settimo Torinese

Pirelli Headquarters

In occasione della XXI Esposizione Internazionale della Triennale di Milano, Fondazione Pirelli ha organizzato la mostra «Le architetture dell’industria: dal Progetto Bicocca al Polo Industriale di Settimo Torinese» nell’Headquarters Pirelli. «Le architetture dell’industria» è un viaggio nel tempo e negli spazi del Gruppo, guardati attraverso il rapporto tra l’industria, l’architettura e, più in generale, la città. L’itinerario ripercorre momenti e episodi significativi dell’ntreccio tra la storia della Pirelli, la sua presenza nel tessuto della città e il suo rapporto con l'architettura, dalla prima fabbrica in via Ponte Seveso (attuale via Fabio Filzi) alla nascita del grande impianto industriale a Bicocca; dal celebre grattacielo progettato da Gio Ponti al Progetto Bicocca dello Studio Gregotti Associati.

L'età del grattacielo

Grattacielo Pirelli

Nato da un sito industriale dismesso, il grattacielo Pirelli, capolavoro italiano sul tema dell'edificio alto concepito dalla formidabile forza creativa ed innovativa di Gio Ponti e Pier Luigi Nervi fra le altre firme, sembra oggi più giovane di quando, sessant'anni fa, fu posta la prima pietra. Ma non è stata una vita priva di avventure e momenti anche drammatici (come il terribile incidente aereo del 2002). Il grattacielo è diventato bene della comunità quale sede della Regione Lombardia. Una mostra di Alessandro Colombo ne rievoca storia.

La bellezza quotidiana. Un percorso nella collezione permanente del design italiano.

Villa Reale di Monza

Triennale Design Museum, Triennale di Milano e Camera di Commercio di Monza e Brianza presentano una selezione di pezzi dalla Collezione Permanente del Design Italiano negli spazi del Belvedere della Villa Reale di Monza a cura di Silvana Annicchiarico e con un progetto di allestimento di Michele De Lucchi.

Quattroruote. Road to (R)evolution

Villa Reale di Monza

Il mensile Quattroruote celebra nel 2016 i propri 60 anni partecipando alla XXI Triennale di Milano con una mostra d’eccezione, allestita presso il Serrone della Reggia di Monza fino al 12 settembre. Dall’inizio del ‘900 al XXI secolo, il percorso segue l’evoluzione del concetto di mobilità, consentendo ai visitatori di riflettere sulle visioni del passato, le esigenze dell’oggi e le prospettive del domani.

Il design prima del design. Guido Marangoni e Le Biennali di Monza (1923-1927)

Villa Reale di Monza

La mostra (a a cura di Renato Besana e aperta dal 12 giugno all’11 settembre) ricostruisce l’appassionante storia delle Biennali monzesi approfondendo la figura di Guido Marangoni (1872-1941), deputato dal 1909 al 1921, conservatore del Castello Sforzesco, giornalista, fondatore e direttore de «La Casa bella» e, soprattutto, ideatore, propugnatore e animatore delle Mostre internazionali di arti decorative.

Patrick Tosani. La forma delle cose

Museo di Fotografia Contemporanea,

Cinisello Balsamo

Il Museo di Fotografia Contemporanea partecipa alla XXI Triennale 2016 con la mostra «Patrick Tosani. La forma delle cose» a cura di Roberta Valtorta. La rassegna presenta per la prima volta in Italia una selezione di opere di Patrick Tosani, uno dei più noti fotografi europei contemporanei nell’ambito della ricerca artistica. Il titolo «La forma delle cose» indica la particolare operazione di messa in scena e di creazione di nuovi significati che lartista applica agli oggetti quotidiani, presentati secondo punti di vista inusuali e in forti ingrandimenti che mettono l’osservatore di fronte a forme e spazi sorprendenti e inaspettati.

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