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Generi e stili per «young adults»

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Generi e stili per «young adults»

  • –di Nicola Galli Laforest
Mare di libri. Nel centro di Rimini dal 17 al 19 giugno si svolge «Mare di libri, Festival dei ragazzi che leggono»   (www.maredilibri.it)   dedicato esclusivamente ai teenager. Illustrazione di David Roberts tratta da Tinder di Sally Gardner (Rizzoli)
Mare di libri. Nel centro di Rimini dal 17 al 19 giugno si svolge «Mare di libri, Festival dei ragazzi che leggono» (www.maredilibri.it) dedicato esclusivamente ai teenager. Illustrazione di David Roberts tratta da Tinder di Sally Gardner (Rizzoli)

Il senso comune vuole gli adolescenti poco o pochissimo inclini alla lettura, per disinteresse o perché rapiti da altri strumenti e linguaggi che l’avrebbero sotterrata. I dati però raccontano un’altra storia: da qualche anno, mentre l’industria editoriale è in calo, quella specifica per ragazzi cresce, e nel nostro paese la fascia d’età in cui si legge di più nel tempo libero, secondo l’Istat, è proprio quella adolescenziale, in cui la percentuale supera di dodici punti la media nazionale, scesa al 42%.

C’è poi un dato incontestabile, che andrebbe molto studiato sotto tanti aspetti e che è invece regolarmente spazzato sotto il tappeto: gran parte dei megaseller internazionali sono romanzi young adults o new adults (secondo le nuove bizzarre dizioni largamente sdoganate), o a questi direttamente collegati. Twilight, Hunger Games, After, solo per citare i titoli più clamorosi del dopo Harry Potter, sono generatori di volumi di vendite abnormi, cui si aggiungono immancabili film, videogiochi, gadget, libri sui libri e sui film, in una giostra di merchandising crossmediale capace di influenzare profondamente l’immaginario collettivo, e diventare terreno di coltura anche per non pochi fenomeni per adulti. Cinquanta sfumature di grigio, per esempio, nasce e si sviluppa come fanfiction di Twilight, i romanzi di Zafón erano pubblicati prima in collane per ragazzi, e infiniti altri titoli prendono dalla cosiddetta “YA fiction” stilemi e modalità narrative tipiche, come l’ibridazione costante di generi o le tecniche di immersività, che annullano il peso specifico del testo per trasformarlo in una sorta di telefonata in diretta del protagonista al lettore.

Indagare queste zone oscurate, e quelle che lievitano nel limbo ancora sotterraneo delle fanfiction, delle community, dei social network di selfpublishing alla Wattpad, che fanno numeri da capogiro e sono monopolio per lo più di giovanissime, si rivelerebbe una lente formidabile per leggere il nostro presente: per esempio, perché il trionfo in questi anni della fantascienza distopica, delle storie di ragazzini malati, del languore diffuso? E perché il ritorno asfissiante di personaggi femminili ingenui e travolti dall’ardore irrefrenabile per il maledetto da redimere che le umilia? Cosa nutre questo immaginario, quale idea di presente e futuro?

Il rapporto tra giovani e lettura, lungi dall’essere un sentiero abbandonato o già morto, è un universo in piena esplosione, con tutte le potenzialità, le ambiguità e le miserie del caso. Quasi tutti gli editori ci si sono buttati, l’attacco ad un salvadanaio fino a poco fa nemmeno ipotizzato è in gran parte piratesco, con prodotti tristi per forma e contenuto, copertine orribili per immagini e grafica, e un’idea diffusa di adolescenza davvero povera.

Ma ci sono naturalmente anche vere perle, grandi autori come Almond, Burgess, Chambers, Mahy, Murail, Pullman, per dirne solo alcuni, ancora troppo poco noti (l’Associazione Hamelin ha appena curato un saggio che li presenta e analizza, Dove vanno le anatre d’inverno. Grandi scrittori per giovani adulti), e ci sono tra i giovani tanti grandi lettori, curiosi e colti.

A Rimini c’è un festival che punta, con molta sana follia, proprio su di loro. «Mare di Libri – Festival dei Ragazzi che leggono» (dal 17 al 19 giugno) non è solo il primo e unico festival in Italia dedicato esclusivamente ai teenager, ma è un audace esperimento controcorrente, che da nove anni si prende la responsabilità di mettere tutto in mano a ragazze e ragazzi: inizialmente volontari che affiancavano lo staff organizzativo dell’omonima Associazione Culturale (promotori del festival sono la Libreria dei ragazzi Viale dei Ciliegi 17 di Rimini e la casa editrice Rizzoli), poi sempre più protagonisti e loro stessi curatori. In un percorso che si dipana lungo tutto l’anno, la direzione del festival è ora diffusa, in mano agli adolescenti, così come la gestione pratica, con tutte le ricchezze e le debolezze che ne seguono, con alcuni adulti esperti che li mettono in condizione di lavorare al meglio.

Sono loro a confrontarsi con gli editori, a studiare e scegliere gli autori, ad invitarli, a seguirli e intervistarli, a curare l’ospitalità, a decidere i grandi temi di ogni edizione e come svilupparli, muovendosi tra letteratura, teatro, cinema, fumetto, giochi, attualità.

Attrarre coetanei ad una manifestazione culturale densa di appuntamenti, a scuola appena finita, è impresa davvero improbabile, e il rischio è che sia una bella festa per pochi, o per i soliti adulti irriducibili addetti al settore. Ma quei pochi si rivelano ogni anno più testardi e capaci di guadagnare nuovo pubblico e autori, e di aprire i confini di un festival letterario. Accanto ai tradizionali incontri con l’autore (quest’anno otto nomi internazionali e tanti italiani), lo staff di Mare di libri si è inventato delle lezioni speciali tenute da personaggi come l’astronauta Umberto Guidoni, il giornalista Beppe Severgnini, lo storico Carlo Greppi, il maestro pasticcere Roberto Rinaldini, la scrittrice fantasy Licia Troisi nei suoi altri panni di astrofisica, e approfondimenti su Siria, Egitto, Eritrea, sempre per voce di chi ne ha recentemente scritto.

Tra gli ospiti, spicca il ritorno di Marie-Aude Murail, grande e controversa autrice francese di vivaci e spiazzanti commedie umane, maestra nel ribaltare stereotipi e tabù sociali consolidati, e quello di John Boyne; con loro, a misurarsi con i ragazzi, due freschi vincitori del Premio Andersen, Sharon M. Draper (Melody, Feltrinelli) e Christophe Léon (Reato di fuga, Sinnos), due tra le nuove voci statunitensi più in voga, Estelle Laure e Jennifer Niven, gli inglesi Sally Gardner, vincitrice della Carnegie Medal, e Edward Carey, che si giocheranno il premio per il miglior romanzo dedicato agli “over 13”. Anche questo, assegnato a insindacabile giudizio dei giovani lettori.

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