
Tre rassegne per appassionati cinefili che offriranno numerose anteprime mondiali di pellicole inedite e capolavori del cinema rinati grazie al restauro
E’ nella stanza 3420 di un sotterraneo dello Stanford Research Institute che 47 anni fa venne installato il primo router della storia. Dalla Boelter Hall il professore Leonard Kleinrock inviò con successo il primo messaggio su Arpanet, la rete primordiale da cui si è sviluppato il Web. Ed è proprio da qui che Werner Herzog ha deciso di iniziare il suo documentario “Lo and behold, reveries of the connected world” che viene presentato al Biografilm Festival a Bologna. Il tema scelto per questa dodicesima edizione della rassegna cinematografica, è proprio la civiltà digitale che verrà descritta attraverso alcune pellicole in anteprima, tra le quali quella del regista e documentarista tedesco e “Zero Days” del premio Oscar Alex Gibney. Se il maestro del cinema Werner Herzog cerca di tracciare in dieci episodi la realtà complicata e onnipotente della Rete, presentandone fenomenologia, impatto sulla società, rischi e opportunità, Gibney invece nel suo docuthriller racconta la storia di Stuxnet, un virus informatico scoperto nel 2010 e commissionato dai governi degli Stati Uniti e di Israele per sabotare il programma nucleare iraniano, che ci porta a fare i conti con l’aspetto più oscuro ma più vicino alle origini militari della Rete, ovvero la cyberguerra.
Dal 10 al 20 giugno nella kermesse bolognese si potrà assistere alla visione di 89 pellicole in tutto di cui 26 anteprime europee e 21 mondiali. Nella sezione “contemporary lives”, dedicata ai personaggi e agli argomenti che hanno maggiormente segnato il nostro presente, da segnalare “Porn To Be Free”, il documentario di Carmine Amoroso sulla liberazione sessuale in Italia negli anni Settanta, tra pornografia, utopia e battaglie contro la censura. Una storia che va dall'italiano trapiantato in Svezia Lasse Braun che inventò, lanciò e sdoganò la cultura del porno nel mondo, all'elezione a deputata di Ilona Staller "Cicciolina", la prima pornostar al mondo a essere eletta in un Parlamento.
Nell’ampia offerta del Festival c’è spazio anche per scoprire un Paese “non-ospite” la Corea del Nord, il regno del dittatore Kim Jong-un a cui sono dedicati tre documentari prodotti o ambientati nel Paese come “Under the sun” del cineasta russo Vitaly Mansky. Da segnalare anche il tema dei migranti che verrà affrontato con numerose pellicole sia nella sezione “No borders” con “Les sauteurs”, opera che arriva dal Festival di Cannes su Melilla, l’ enclave spagnola in Marocco, sia nella sezione dei film in concorso come “Black Sheep” di Antonio Martino che narra la storia di un berbero migrato in Occidente che torna in Libia, dopo la morte di Gheddafi per contribuire alla rinascita del Paese, scoprendo però che la sua libertà non è affatto gradita.
Ricco e inedito anche il carnet del biografim arte dedicato ad artisti e personaggi che hanno lasciato il segno: “Ossessione Vezzoli” di Alessandra Galletta dove il cantore della pop art milanese si racconta, “Anna Piaggi una visionaria della moda” il ritratto di Alina Marazzi sulla stilista che ha inventato il vintage e “The space in between: Marina Abramovic and Brazil” di Marco de Fiol un road movie che ha come protagonista la famosa performer. Curioso anche la commedia “Elvis e Nixon” che reimmagina l’incontro realmente avvenuto nel dicembre del 1970 tra il mito del rock Elvis Presely e il presidente Nixon interpretato da Kevin Spacey, ormai a suo agio nei set ambientati nella Casa Bianca.
Dopo la scorpacciata di docufilm della kermesse che raccoglie il meglio dai festival di tutto il mondo, sempre a Bologna si aprirà il 25 giugno la trentesima edizione de “Il cinema ritrovato”, selezione dei migliori restauri in 35mm e digitale. In questa rassegna saranno presentati, dal mattino a mezzanotte, 400 film in 5 sale della città, prima di ritrovare, ogni sera, le quinte di Piazza Maggiore. Qui sul mega schermo, allestito di fronte alla basilica di san Petronio, si potrà assistere gratuitamente alla proiezione di “Tempi moderni” il capolavoro di Charlie Chaplin del 1936 accompagnato dal vivo dall’Orchestra del Teatro Comunale oppure al primo assaggio di Marlon Brando con il nuovo restauro – voluto da Martin Scorsese e Steven Spielberg – del suo unico film da regista, “One-Eyed Jacks”, diretto e interpretato da Brando nel 1961. L’appuntamento per gli amanti del cinema è, senza dubbio, sotto le Due Torri.
Per orari e programma completo:
http://www.biografilm.it/2016/
https://festival.ilcinemaritrovato.it/
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