Cultura

5/6 Gomorra/Contro 2 - L'abuso del colpo a effetto

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    crime fiction

    «Gomorra» sì, «Gomorra» no. Tre punti a favore e tre contro la seconda stagione

    Ascolti alla mano è indiscutibilmente il caso televisivo dell'annata 2015/2016. Si è chiusa ieri sera la seconda stagione di «Gomorra. La serie», coproduzione di Sky e Cattleya ispirata al bestseller di Roberto Saviano, per la firma di Stefano Sollima, ideale erede della grande tradizione italiana del cinema di genere. La sensazione è che si tratti di un buon prodotto - come già la prima stagione – che avrebbe potuto essere addirittura migliore. Mettiamo allora in fila tre cose che ci hanno convinto e tre cose che ci hanno lasciati perplessi. Nella consapevolezza che far bene si può, far meglio si deve.

    5/6 Gomorra/Contro 2 - L'abuso del colpo a effetto

    Parliamo per un attimo di calcio. Immaginate un attaccante che è solo contro il portiere, tira fortissimo ma il pallone rimbalza sulla traversa e, incredibilmente, torna indietro, supera la metà campo, finisce nell'area di rigore della squadra che fino a un secondo prima stava attaccando ed entra, sì, nella rete, ma in quella che non ti aspetti. Roba del genere non può succedere su un campo vero, perché contraddice le più banali leggi della fisica. Ebbene, è qualcosa di non molto dissimile dal meccanismo che regola diverse puntate della seconda stagione di «Gomorra». Facciamo tre spoiler (chi non ha visto la stagione passi al punto successivo): c'è una congiura contro Conte, ispirata da Ciro. Ecco che quest'ultimo la sventa e sta per ordinare l'esecuzione di Ciro.

    Ma ecco che il congiurato torna congiurato ed è contro Conte che indirizza la lama. Il Principe sta per essere eliminato da don Pietro, quando si gioca la carta a sorpresa rivelandogli che fa il doppio gioco a vantaggio di suo figlio Genny. Avrà salva la vita? Macché: don Pietro fa fuoco comunque perché ha una visione diversa. Ultima puntata: Ciro giace sconfitto sul terrazzo di una palazzina. Genny, chiamato dal padre a eliminarlo, gli porge una pistola e sembra che gli intimi il suicidio. Qualche scena più avanti scopriremo che quell'arma serve a uccidere don Pietro. E mentre l'esecuzione ha luogo, la moglie di Genny partorisce il nuovo Pietro Savastano (qua il rimando, chissà quanto consapevole, potrebbe essere alla nascita di Luke Skywalker in «Star Wars: Episodio III» mentre Anakin duella con Obi Wan). Insomma: complotto, contro-complotto, contro-contro-complotto, secondo uno schema scolastico che abusa di colpi di scena.

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