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1/6 Gomorra/Pro 1 - Il cast

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    crime fiction

    «Gomorra» sì, «Gomorra» no. Tre punti a favore e tre contro la seconda stagione

    Ascolti alla mano è indiscutibilmente il caso televisivo dell'annata 2015/2016. Si è chiusa ieri sera la seconda stagione di «Gomorra. La serie», coproduzione di Sky e Cattleya ispirata al bestseller di Roberto Saviano, per la firma di Stefano Sollima, ideale erede della grande tradizione italiana del cinema di genere. La sensazione è che si tratti di un buon prodotto - come già la prima stagione – che avrebbe potuto essere addirittura migliore. Mettiamo allora in fila tre cose che ci hanno convinto e tre cose che ci hanno lasciati perplessi. Nella consapevolezza che far bene si può, far meglio si deve.

    1/6 Gomorra/Pro 1 - Il cast

    Il mondo, diceva il Bardo, è un palcoscenico. Se al mondo c'è un posto in cui questo assunto vale più che altrove, stiamo parlando di Napoli, dove per andare a teatro ti è spesso sufficiente aprire la finestra. La «scuola napoletana» di ultima generazione, con i suoi «sopra le righe», si conferma il punto di forza dell'esperimento di Sollima. Tutti bravi: da Marco D'Amore (Ciro) a Salvatore Esposito (Genny), da Fortunato Cerlino (Don Pietro) alla new entry Cristina Donadio (Scianel).

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