Cultura

«Mein Kampf», troppa coerenza

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IL GRAFFIO

«Mein Kampf», troppa coerenza

Passate le polemiche legate alla pubblicazione con il Giornale del «Mein Kampf» di Hitler diciamo anche noi sommessamente la nostra. La caratteristica principale del libro - come ha ricordato molti anni fa il grande storico del pensiero politico Jean-Jacques Chevallier - è che contiene in anticipo tutto ciò che Hitler avrebbe poi fatto una volta conquistato il potere. È il suo essere un esempio unico di coerenza assoluta, e sempre pericolosa, tra pensiero e azione a renderlo al tempo stesso mostruoso e - con buona pace di Luca Sofri che lo trova noioso - alquanto interessante.

Viene voglia di rivalutare il diritto dei politici - già rivendicato ironicamente da Jonathan Swift - di mentire e di non mantenere le loro spesso irrealistiche promesse elettorali.

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