Imusei hanno acquistato nell’età moderna e soprattutto nell’età contemporanea una funzione sempre più importante per la diffusione e la promozione della cultura a ogni livello. Il fatto che nel museo siano accolte le opere d’arte più eminenti, soprattutto pittoriche della storia antica, medievale, moderna e contemporanea è tanto più rilevante se si pensa che la parte di gran lunga preponderante dei capolavori dell’arte mondiale ha visto la luce per iniziativa di committenti di élite, anzitutto principi, chiese, personaggi del patriziato e più tardi della borghesia.
Con l’apertura dei musei, ciò che in origine era destinato a pochi diviene patrimonio di tutti, in condizioni di accessibilità e di fruibilità incomparabilmente superiori a quelle originarie.
Ogni museo rispecchia nelle proprie raccolte l’individualità e i gusti di colui o di coloro che hanno provveduto a suo tempo alle raccolte stesse. E non è questa la minore ragione del fascino che ogni museo esercita nel visitatore che sappia cogliere anche questo profilo.
D’altronde ciò è altrettanto vero per tutte le biblioteche storiche delle quali l’Italia e l’Europa sono dotate.
Non va dimenticato inoltre che delle istituzioni museali fanno parte anche le grandi raccolte di strumenti scientifici, di reperti naturalistici e di prodotti delle cosiddette “arti minori”: dai vasi greci, alle ceramiche, agli arredi, ai mobili, per limitarci a pochi esempi.
Oggi si deve aggiungere alla tipologia museale anche un elemento nuovo, in via di straordinario e rapido sviluppo. Si tratta dei musei virtuali.
È infatti evidente che la selezione ragionata di documenti, volumi, testi manoscritti, opere musicali e pittoriche, collezioni fotografiche e altro ancora costituisce un museo a pieno titolo, tanto più agevolmente fruibile allorché i documenti digitalizzati vengono messi in rete a libero accesso, accompagnati da un congruo corredo di metadati catalografici, con descrizioni e mappature di ciascun documento, nonché con la predisposizione di specifici percorsi che agevolino l’accesso alle collezioni di lettori non specialisti.
Un esempio in questa direzione è costituito dalla Biblioteca Digitale Europea (BeicDL) che la Fondazione Beic sta costruendo da alcuni anni secondo metodologie innovative: la selezione ragionata delle opere, l’interdisciplinarietà agevolata da percorsi trasversali, la multimedialità di testi e documenti scritti, musicali e figurativi, l’interconnessione con le maggiori reti digitali, la cura particolare per il corredo dei metadati e per la mappatura interna di ciascuna opera: tali sono le caratteristiche di BeicDL (www.beic.it) che a oggi comprende venti collezioni e oltre 30mila records.
Per la cultura di domani e per la ricerca interdisciplinare sono fondamentali le iniziative volte alla selezione intelligente di testi e di documenti, a libero accesso. E questo proprio in ragione della quantità enorme di informazioni diffuse in rete, ma offerte in modo casuale o sulla base di criteri diversi da quelli della qualità culturale.
Anche per questo le istituzioni museali fisiche e digitali gestite con strumenti culturali e tecnici raffinati, come oggi è possibile, costituiranno in futuro strumenti essenziali non solo per la cultura, ma per la vita degli individui e delle collettività.
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