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Collezioni d’artista alla National Gallery

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londra

Collezioni d’artista alla National Gallery

Dove trovano ispirazione gli artisti? Una mostra alla National Gallery di Londra cerca di rispondere a questa domanda, permettendoci di sbirciare dentro gli studi e la psiche di alcuni dei più grandi pittori degli ultimi cinque secoli. Painters' Paintings riunisce infatti circa 80 quadri che sono stati acquistati da artisti che li hanno scelti, a volte copiati e spesso ammirati per decenni, usandoli come un'ispirazione quotidiana.

L'idea della mostra è nata quando Lucian Freud alla sua morte nel 2011 ha lasciato alla National Gallery un piccolo quadro di Jean-Baptiste-Camille Corot, “Donna italiana”, da lui acquistato anni prima e molto amato per le linee decise, i colori intensi e la forte personalità.

Ci sono poi voluti anni di studi e di ricerche per rintracciare i quadri e fare gli abbinamenti tra gli artisti e le loro collezioni private, da tempo smembrate e vendute ad altri collezionisti. Il risultato è una mostra unica, originale e rivelatrice.

In ogni sala le opere acquistate dall'artista sono mostrate accanto ai quadri dipinti dall'artista stesso, dando al visitatore la possibilità di farsi critico d'arte scoprendo somiglianze e differenze, ma anche di farsi psicologo entrando nella mente del pittore. C'è sempre anche un autoritratto, il genere di quadro che rivela di più.

La mostra apre con una sala dedicata a Freud e poi torna indietro nel tempo, passando a Henri Matisse e poi Edgar Degas. L'esempio forse più chiaro di quanto un quadro dipinto da un altro possa essere importante per un pittore riguarda Henri Matisse. Nel 1899 si era innamorato di un piccolo quadro di Paul Cézanne, “Le tre bagnanti”. Per comprarlo usò tutti i pochi soldi che aveva, fece debiti, convinse perfino sua moglie a dare in pegno un prezioso anello di smeraldi. Il quadro restò nel suo studio per 37 anni, e Matisse dichiarò poi che lo aveva “sostenuto nei momenti più difficili della mia vita di artista. Mi ha dato fede e perseveranza.” Matisse negli anni diventò un grande collezionista – in mostra ci sono altri quadri che aveva comprato, da Degas a Picasso, ma quel primo Cézanne restò per sempre l'ispirazione suprema. Adesso, continuando la catena, il quadro appartiene all'artista americano Jasper Johns.

Degas si merita due sale perchè è stato il collezionista più accanito, acquistando centinaia di quadri di maestri del passato e di artisti contemporanei come Manet e Cézanne – anche per sostenerli finanziariamente. La massima ispirazione per lui, però, era l'opera di Ingres: nel suo studio ne aveva 22, tra i quali c'era il più imperioso e trionfale dei ritratti di Ingres, “Monsieur de Norvins”, che ora è nella collezione permanente della National Gallery.

Sempre andando a ritroso nel tempo, altre sale mostrano le scelte di Joshua Reynolds, che aveva acquistato quadri di Rembrandt, Bellini e Poussin. Si conclude con Van Dyck, che collezionava opere di Tiziano, che considerava il maestro supremo.

Le motivazioni per acquistare un quadro sono diverse, per gli artisti così come per i collezionisti: per pura passione estetica, per copiarlo e imparare, per fare sfoggio di ricchezza, per dimostrare di avere occhio, per investimento o per sostenere un collega agli esordi. La mostra crea, spiega la direttrice Anne Robbins, “abbinamenti e confronti, un dialogo originale e dinamico tra possesso e creazione artistica.”

Painters' Paintings from Freud to Van Dyck, 23 giugno – 4 settembre 2016, The National Gallery, Londra

www.nationalgallery.org.uk

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