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Troubetzkoy, sculture romanzo

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Troubetzkoy, sculture romanzo

Per capire l'arte di Paolo Troubetzkoy (1866-1938 ) bisogna lasciarsi coinvolgere dall'avventura della sua vita. Nato nel 1866 a Intra, sul lago Maggiore, da una famiglia cosmopolita, il padre, principe Pietro, appartiene all'aristocrazia russa, la madre Ada Winans è una celebre cantante lirica americana. Lo scultore cresce in un'ambiente intellettuale e libero, fra gli amici di famiglia Tranquillo Cremona, Daniele Ranzoni, Arrigo Boito. Nel 150esimo anniversario della sua nascita il Museo del paesaggio di Verbania- Palazzo Dugnani, propone la mostra “150 Troubetzkoy 1866-2016”, a cura di Federica Rabai, fino al 30 ottobre (catalogo Il Quadrante edizioni). 150 sculture in gesso e gesso patinato, 3 in bronzo, 6 in marmo, è stato donato dagli eredi al museo.

Il percorso espositivo racconta gli anni di Troubetzkoy a Brera, esposti i ritratti degli amici Segantini, D'Annunzio, Crispi. I primi concorsi per i monumenti ai protagonisti della nazione, fra cui Cadorna e Garibaldi (quest'ultima opera non fu mai realizzata, troppo innovativa per l'epoca, qui è esposto il gesso alto 3 metri).

Con il trasferimento dell'artista in Russia, la conoscenza di Tolstoj a cui dedica due busti e numerosi bozzetti - come lo scrittore diventerà vegetariano - l’artista porrà nella sua arte un'attenzione particolare agli animali. Esegue ritratti all'aristocrazia russa, fra cui il monumento allo zar Nicola di San Pietroburgo.

La sua sensibilità psicologica e l'attenzione agli affetti si nota nei temi che affronta, dalla maternità all'infanzia, con i bambini che si stringono alle madri, accarezzano i loro cani. Le sculture delle giovani donne sono eleganti e dinamiche, impreziosite dalla piccola dimensione come il bronzo dedicato alla moglie nel 1911 (altezza 190x80 circa) o quella di Lady Costance Stewart Richardson, suffragetta, danzatrice del 1915 (altezza 38x21) di cui è visibile il gesso patinato-bronzo e che ben attesta la maestria e la forza espressiva dell'artista. Trobetzkoy vivrà a Parigi e a Londra dove omaggerà l'amico Bernard Shawcon un busto.

Negli anni Venti crea i busti di Clemenceau, Mussolini e la statua di Puccini per il Teatro alla Scala. Sul lungolago di Verbania il monumento ai morti della prima Guerra Mondiale, capolavoro assoluto: una giovane donna inginocchiata con un bimbo in braccio tende una rosa alla lapide che elenca i martiri. Come Medardo Rosso e Bistolfi, Troubetzkoy ha spezzato l'idea della scultura classica e perenne, l'ha amata e gli ha dato vita.

150 Trobetzkoy
a cura di Federica Rabai
Museo del paesaggio Verbania-Palazzo Viani Dugnani fino al 30 ottobre
Info: 39 0323 556621 – www.museodelpaesaggio.it

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