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David Gilmour riporta a Pompei «echi» dei Pink Floyd: corsi e…

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David Gilmour riporta a Pompei «echi» dei Pink Floyd: corsi e ricorsi della storia del rock

David Gilmour (Agf)
David Gilmour (Agf)

È vero: ha già suonato a Roma e tornerà, da qui a un paio di giorni, a suonare a Verona. In due location tutt'altro che banali come il Circo Massimo e l'Arena. Stavolta, però, è diverso. Stavolta ha un sapore del tutto particolare: David Gilmour, chitarrista e voce principale dei Pink Floyd, torna a esibirsi nell'anfiteatro di Pompei, a 45 anni di distanza dal leggendario concerto a porte chiuse immortalato dal rockumentary di Adrian Maben «Pink Floyd Live at Pompeii».
Doppia data, giovedì 7 e venerdì 8 luglio, nell'ambito del «Rattle That Lock World Tour» che ha accompagnato l'uscita del suo ultimo album solista, risalente all'autunno scorso. Fin troppo facile perdersi nel gioco delle analogie e divergenze rispetto all'originale del 1971: quello era un esperimento di cinema rock che riprendeva (e ribaltava) il modello del film «Woodstock» rivelatosi a sorpresa un blockbuster, questo è un concerto nel senso più classico del termine che, a quanto risulta, sarà filmato a sua volta per trasformarsi in Dvd celebrativo; quello era un evento a porte chiuse, questo coinvolgerà 2.500 spettatori a data che hanno investito 345 euro per assistere da distanza ravvicinata a un pezzo di storia; quello fotografava l'apice di una formidabile band underground che, qualche mese più tardi, sarebbe diventata un bestseller mondiale (vedi alla voce «The Dark Side of the Moon»), questo è parte di un tour che sta girando il mondo con una scaletta ben definita che però, stavolta, dovrebbe fare qualche concessione alla scaletta di 45 anni fa. «Echoes»? «One of These Days»? Si accettano scommesse.

«One of These Days» a Pompei
Intanto, ai piedi del Vesuvio, in questi giorni si è scommesso su quali sarebbero state le mosse dell'illustre visitatore degli scavi di Pompei. In parte prevedibili, in parte meno: arrivo con l'inseparabile moglie scrittrice, Polly Samson, dopo la seconda data al Circo Massimo, albergo a Ravello, cittadina incastonata nella Costiera Amalfitana che ispirò a un certo Richard Wagner il giardino di Klingsor, tour ad Amalfi mentre la sua band si intratteneva a Sorrento, quindi puntata a Napoli. Appuntamento al comune di Pompei per il pomeriggio di mercoledì 6 luglio, dove il sindaco Nando Uiliano lo insignisce della cittadinanza onoraria, quindi prove nell'anfiteatro che ospita uno stage anomalo se confrontato a quello delle altre date del «Rattle That Lock World Tour». Niente copertura al palco, resta tuttavia lo schermo circolare, il celebre «Mr. Screen» che ha accompagnato i Pink Floyd dal vivo dal 1974, diventando esso stesso un'icona floydiana nel decennio successivo.

L'estate dei «grandi vecchi»
Tutti pazzi per Gilmour, insomma, pure chi fino a qualche giorno prima «i Pink Floyd sì, ma fino a un certo punto». Potenza di un evento unico che, tra i propri effetti, ha quello di unificare l'opinione pubblica. Solo un «grande vecchio» del rock (70 anni e tanta gloria) poteva riuscirci, in un'estate live che di grandi vecchi del rock prospera. Per capirci: ci siamo appena lasciati alle spalle le due date a San Siro di un Bruce Springsteen (66 anni) in procinto di infiammare anche il Circo Massimo e sono in arrivo a Lucca l'accoppiata Van Morrison (70 anni)-Tom Jones (76 anni), Neil Young (70 anni) come un uragano in giro per la Penisola, Santana (68 anni) e il suo rock latino immune ai cambi di stagione, i reduci canuti e bianchi dell'età dell'oro hard & heavy Deep Purple, Whitesnake e Robert Plant, Lionel Richie (67 anni) per chi ama la black music e Jean Michel Jarre (68) per chi ama l'elettronica. Stesso assunto a guardare il mercato domestico dove, quando vuoi essere sicuro di riempire l'Olimpico, fai bene a citofonare Vasco Rossi (64 anni). Se già di suo la storia si ripete, la storia del rock ancora di più. Viene solo un dubbio: tra 20 anni quando, causa ineluttabilità della natura, questa generazione di grandi vecchi sarà passata, ci sarà qualcuno in grado di prendere degnamente il loro posto?

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