Cultura

L'estasi di Enzo Cosimi tra gli stracci pop

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DANZA

L'estasi di Enzo Cosimi tra gli stracci pop

Vestizioni e denudamenti. Confessioni al microfono, parole d'amore alla luna, e sulla felicità. Sorrisi e urla. Corse e rallentamenti. Rumori di natura, suoni, musica pop e arie classiche. Proiezioni dai colori acidi di immagini fotografiche di coppie avviluppate e di particolari anatomici. Gruppi plastici di orge, e sguardi di solitudini. Passerelle con abiti sulla testa e rotolamenti a terra tra mucchi di indumenti. Bolle di sapone e maschere pulp.

C'è un forte, violento e grottesco immaginario plastico e figurativo pop – fra tutti la “Venere degli stracci” di Pistoletto – nell'ultima creazione di Enzo Cosimi “Estasi” che ha debuttato al Teatro India di Roma per la rassegna “Il teatro che danza”, un nuovo viaggio dentro eros e thanatos nella società contemporanea. Tema: il Desiderio, seconda tappa della trilogia “Sulle passioni dell'anima” che dopo Fear Party sulla paura collettiva, indagherà il prossimo anno il Dolore.

Tutto è bianco sulla scena. A tingerla con la loro presenza sono i performer che già all'ingresso degli spettatori sono posizionati, nudi, con delle parti del corpo colorate, e, attorno, mucchi di vestiti sparsi. Sono esseri disincantati, esposti agli sguardi altrui - e i loro verso di noi, a interrogarci - nella loro fragilità e vulnerabilità, sottesa o dichiarata al microfono. Nel rivestirsi e aggiungere nelle calzamaglie protuberanze di pance e organi ai loro corpi lussuriosi e ansimanti, in una incessante successione di quadri che intendono rappresentare il piacere, l'erotismo, l'estasi mistica, l'amore, comporranno un album di vitalità fisica, incontrollata e poi placata, che è ossessione inesausta, compulsiva: una furia sovvertitrice che culminerà, tra rumori assordanti, in una danza esplosiva nel vortice di stracci buttati in aria e sparsi a terra.

C'è, nell'intermittenza delle luci e delle ombre, dei suoni e dei silenzi, dei movimenti scomposti e reiterati fra attrazione sensuale e distacco, un pulsare di corpi che coincide con quello delle passioni, degli istinti, del desiderio, dell'irrazionalità, ma anche della stanchezza e del tormento, e infine, della morte. Ed è in questo affastellamento concettuale e visivo, drammaturgicamente spesso confuso, che lo spettacolo spossa e la danza non trova il suo respiro, il suo gesto coerente e chiaro, perdendosi in una ciclicità che presto si esaurisce senza lasciare un segno estatico.

“Estasi”, regia, coreografia, scene e costumi Enzo Cosimi, interpretazione e collaborazione alla coreografia Paola Lattanzi, Elisabetta Di Terlizzi, Daniele Albanese, Alice Raffaelli, Pablo Tapia Leyton, Giulio Santolini, immagini Lorenzo Castore, disegno luci Gianni Staropoli, musica a cura di Enzo Cosimi. Produzione Compagnia Enzo Cosimi, MIBACT, in co-produzione con Teatro di Roma, in collaborazione con Armunia. Al Teatro India di Roma.

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