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Coreografi contemporanei al Teatro Massimo di Palermo

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Danza

Coreografi contemporanei al Teatro Massimo di Palermo

Vox multitudinis, di Diego Tortelli (photo Rosellina di Garbo)
Vox multitudinis, di Diego Tortelli (photo Rosellina di Garbo)

“Waiting for Ravel-Bolero” al Teatro della Verdura ha visto in scena cinque lavori di quattro coreografi stilisticamente differenti, a tre dei quali è stata commissionata una creazione originale. Una vetrina coreografica di danza contemporanea all'insegna della qualità, che si è aperta con Diego Tortelli, coreografo freelance bresciano, di formazione scaligera, che col suo “Vox Multitudinis” (La voce del popolo), dispiega in scena tutta la compagnia. Ai duetti e quartetti iniziali fa subentrare il gruppo schierato frontalmente e poi sciolto sui bianchi tappeti dapprima a terra a delimitare un quadrato nero, poi rialzati per farne dei fondali, quindi al centro quale totale spazio geometrico lattiginoso come lo sono i costumi dei danzatori. Sulla musica di Jóhann Jóhannsson i loro movimenti scorrono all'unisono o scomposti in un intreccio lineare di braccia e di gambe lanciate come frecce, di gesti ondulatori, di battiti al petto, a cercare relazioni che rompano la solitudine, l'uniformità, per poter pulsare di nuova vita e unità.

“Plasma”, di Valerio Longo, danzatore di Aterballetto e talentuoso coreografo anche per altre compagnie, è un potente e fulmineo assolo affidato a Alessandro Cascioli. Il titolo è l'anagramma di “palmas”. E alla pianta mediterranea si rifà la postura del bravissimo danzatore, inizialmente assumendo un'originale forma di croce con le braccia incrociate e alzate e le mani dispiegate, segno di una dimensione spirituale dell'essere umano; postura presto aperta in un respiro gestuale che scioglie, come il sangue che scorre, quel corpo emerso dal buio alla luce per intraprendere un viaggio dell'anima dentro e fuori sé stesso, complice la pulsante partitura musicale di Mauro De Petri. Sono movimenti tesi, vibranti, allungati come in un'estasi ascensionale, che poi spaziando orizzontalmente, ritornano a terra nell'avanzamento frontale dell'interprete verso il pubblico e nel rientrare, liberato, nella penombra che lo aveva a noi consegnato.

Proveniente dalle fila del Balletto di Roma Anna Manes si cimenta con la coreografia proponendo “Man in a room”, lavoro che nasce sulla traccia musicale e vocale dell'album “A man in a room, gambling”, del compositore inglese Gavin Bryars e dello scultore spagnolo Juan Munoz del quale ascoltiamo la voce che descrive i trucchi di una partita a poker. Questa sottotraccia genera degli stati d'animo che i cinque danzatori in impalpabili costumi azzurri, esprimono attraverso sequenze di attesa, di fermo immagine scultorea, mentre altri si muovono in traiettorie lineari, ora fluide, ora nette, di neoclassica fattura.

La seconda parte della serata ha visto due creazioni storiche di Fabrizio Monteverde: il pas de deux dal “Romeo e Giulietta” sulla celebre musica di Prokofiev, e il “Bolero” di Ravel, produzioni di successo nate per il Balletto di Roma, che il Corpo di Ballo del Massimo ha ben restituito nella loro coinvolgente dinamica grazie anche all'orchestra dal vivo diretta da Farhad Mahani.

“Vox multitudinis”, coreografia, scene, luci e costumi Diego Tortelli, musiche di Johann Johannsson; Interpreti: Alessandro Cascioli, Riccardo Riccio, Gaetano La Mantia, Gianluca Mascia, Marcello Carini, Daniele Chiodo, Andrea Mocciardini, Vito Bortone, Michele Morelli, Diego Millesimo, Diego Maria Mulone, Benedetto Oliva, Francesca Davoli, Pauline Perrault, Romina Leone, Simona Filippone, Elisa Arnone, Alessia Pollini, Francesca Bellone, Giorgia Leonardi, Jessica Tranchina, Annamaria Margozzi
“Plasma”, coreografia e luci Valerio Longo, ideazione costume Francesca Messori, interprete Alessandro Cascioli
“A man a room”, coreografia, luci e costumi Anna Manes; interpreti: Francesca Bellone, Annamaria Margozzi, Michele Morelli, Placido Amante, Vito Bortone
“Romeo e Giulietta” pas de deux, musica di Sergej Prokof'ev, coreografia, scene e luci Fabrizio Monteverde, Interpreti: Maria Chiara Grisafi, Michele Morelli; “Bolero”, musica di Maurice Ravel, coreografia, scene e luci Fabrizio Monteverde, costumi Santi Rinciari. Direttore Farhad Mahani

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