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Diverte «Ma Loute» di Bruno Dumont

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weekend al cinema

Diverte «Ma Loute» di Bruno Dumont

Dopo diverse settimane segnate da poche uscite, in questo weekend le nostre sale tornano a riempirsi di novità interessanti, tra le quali svetta «Ma Loute», l'ultima fatica del regista transalpino Bruno Dumont.
Ambientato durante l'estate del 1910, «Ma Loute» racconta di una serie d'inspiegabili sparizioni che avvengono nei pressi di una spiaggia nel Nord della Francia. Un imbranato ispettore è chiamato a indagare, ma i misteri s'infittiscono dopo l'arrivo di una bizzarra famiglia borghese che trascorre le proprie vacanze in una grande e appariscente magione locale.

Come nel suo precedente lavoro, la miniserie «P'tit Quinquin», Dumont punta sul registro ironico e grottesco, allontanandosi sempre più dalla precedente fase della sua carriera, contrassegnata da pellicole fortemente drammatiche e dai toni filosofici ed esistenziali.

«Ma Loute» colpisce per ritmo, gag comiche e per una cura estetica impressionante, valorizzata da una grande fotografia e da un'ottima rappresentazione del passaggio.

Nella seconda parte alcune dinamiche si fanno ripetitive e il gioco mostra leggermente la corda, ma le trovate surreali e la caratterizzazione dei personaggi sono divertenti fino all'ultimo e non mancano sequenze visivamente geniali.
Ricco e in gran forma il cast, che comprende Fabrice Luchini, Valeria Bruni Tedeschi e Juliette Binoche.

Film rilevante è anche «Il diritto di uccidere» di Gavin Hood con Helen Mirren.
L'attrice interpreta Katherine Powell, un colonnello al comando di un'unità militare che cerca di rintracciare un gruppo di terroristi a Nairobi grazie al supporto dei droni. Quando scopre che gli stessi terroristi stanno preparando una missione suicida, decide di intervenire ma tutto si blocca nel momento in cui una bambina si trova per caso sul terreno che sta per essere bombardato.
Funziona a metà «Il diritto di uccidere», pellicola dal forte spessore morale che segue traiettorie un po' troppo scontate per poter convincere fino in fondo.
Intenso in diversi momenti e spesso gestito con un notevole senso del montaggio, il film soffre di altrettante sequenze eccessivamente retoriche e sono troppe le scorciatoie narrative che vengono imboccate in maniera piuttosto pigra.
Curiosità: è l'ultimo film in cui si può ammirare sullo schermo il grande Alan Rickman, attore britannico scomparso lo scorso 14 febbraio.

Infine, da segnalare l'horror «Paradise Beach – Dentro l'incubo» di Jaume Collet-Serra con Blake Lively. Al centro Nancy (interpretata da Blake Lively), una ragazza tormentata dalla scomparsa della madre, che si trova a fare surf in un luogo magnifico quando viene attaccata da un famelico squalo bianco. Completamente sola, dovrà ricorrere alla sua forza d'animo e al suo ingegno per potersi salvare.
È un plot piuttosto classico, dove un essere umano si trova di fronte a un predatore naturale, ma il regista catalano ha alcuni colpi visivi interessanti e il coinvolgimento è piuttosto alto, almeno nella prima parte.
Peccato che verso la conclusione il livello si abbassi e molte suggestioni perdano la loro forza iniziale. Chi è in cerca di un film d'evasione di discreto intrattenimento, però, può anche accontentarsi.

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