Cultura

Stuck, l’apripista secessionista

  • Abbonati
  • Accedi
VIENNA

Stuck, l’apripista secessionista

«Testa di Medusa» (1892), collezione privata
«Testa di Medusa» (1892), collezione privata

Ha raggiunto minore notorietà della sua omologa fondata da Gustav Klimt, ma la Secessione di Monaco di Baviera fu l’apripista di almeno altri due movimenti modernisti: quello di Berlino e quello di Vienna. Creata nel 1892, ebbe come figura centrale, e come principale animatore, Franz von Stuck: carriera fulminea a cavallo tra Simbolismo e Jugendstil, una formazione come artista dapprima alla scuola di arti minori di Monaco già dall’età di 15 anni e quindi all’Accademia Reale dai 18 anni. Appena trentaduenne, una cattedra come professore dell’Accademia: fra i suoi allievi annovererà Kandinsky e Paul Klee.
Oggi il nome di Stuck è legato soprattutto alla villa-atelier che progettò e si fece costruire nel capoluogo bavarese dal 1897: un’opera d’arte totale, diventata museo. Fondamentali sono tuttavia soprattutto il suo pervasivo influsso su artisti come Edvuard Munch, Félicien Rops, o Fernand Khnopffs, nonchè l’eco suscitata in scrittori quali Theodor Fontane, Thomas Mann, Hugo von Hofmannsthal.

Particolarmente pregnante fu il fascino esercitato da Stuck sulla capitale asburgica: nello stesso anno della fondazione della Secessione bavarese, il 1892, una sua grande personale a Vienna, con 35 dipinti ad olio e 170 disegni, catalizzò l’attenzione di artisti, galleristi, critici e collezionisti. Appena 29enne, il pittore, scultore e disegnatore conquistò la città. Due anni dopo, fu tutto il gruppo dei secessionisti di Monaco ad essere in mostra nella metropoli danubiana.
Gli effetti su Gustav Klimt si ritrovano in svariate opere di quel periodo. Il leit motiv di Pallade Atena più e più volte raffigurata da Stuck e simbolo della Secessione di Monaco, riappare anche nel manifesto klimtiano del 1898 per la prima esposizione della Secessione viennese, e nell'omonimo dipinto ad olio dello stesso anno.
La sinuosa donna distesa nella versione del Peccato di Stuck del 1899, emerge nei Serpenti d’acqua II di Klimt, del 1904.

Tuttavia anche Stuck apprezza Klimt. Ad Alma Mahler dirà di aver amato la Giuditta di Klimt del 1901 a tal punto da aver desiderato di comprarla. Echi della grande allegoria Medicina di Klimt, creata all’inizio del Novecento per l’Università di Vienna, si ritrovano nella composizione Inferno di Stuck, del 1908.
Influssi di Stuck sono evidenti nell’intero gruppo che nel 1897 diede vita alla Secessione viennese, e in particolare in Koloman Moser.
E ancora nel 1908, quando a Vienna ormai le suggestioni dell’artista bavarese sono in declino, il giovane Schiele gli scrive supplicando “Sua Eccellenza” affinché possa partecipare alla mostra primaverile della Secessione di Monaco: «Mi tenda una mano! Lei sa come ci si sente, quando si ha l’occasione di esporre proprie opere per la prima volta: una Sua parola, un sì, e per me si aprono le porte del Cielo».

Curiosamente, l'influsso di Franz von Stuck sulla Vienna a cavallo tra Ottocento e Novecento è stato finora poco indagato, ed è dunque rilevante che sia diventato il filo conduttore di una mostra aperta al Belvedere fino al 9 ottobre col titolo Peccato e Secessione. Franz von Stuck a Vienna: «Era una lacuna nella storiografia della capitale asburgica fin de siècle, e gli studi condotti per la nostra mostra consentono ora di osservare quel periodo da un nuovo punto di vista, e comprendere come importanti sviluppi della Secessione viennese presero il via a Monaco», spiega Agnes Husslein-Arco, direttrice del museo austriaco.

La selezione di opere firmata da Alexander Klee dà ampio spazio alla variegata produzione di Stuck, comprendente paesaggi e ritratti, rappresentazioni allegoriche, caricature, disegni, popolati da fauni e amazzoni, centauri e sirene, o donne lascive quanto inafferrabili, e li giustappone a lavori viennesi, consentendo di apprezzare analogie nei temi, e travasi di idee compositive e figurative. Un gioco di specchi, che mette in luce gli stretti rapporti tra Monaco e Vienna in quel periodo, all’insegna di figure muliebri che emanano un erotismo allusivo e conturbante, ma anche di misteriosi paesaggi serali, come quello fortemente evocativo del 1891, che il Belvedere acquistò da Franz von Stuck nel 1903, ma decise di vendere nel 1917, nel pieno della prima guerra mondiale, al Museo Folkwang di Essen, e il cui influsso si ritrova in vedute crepuscolari di Klimt, ma anche di Carl Moll o Wilhelm List.

Peccato e Secessione. Franz von Stuck a Vienna, Vienna, Museo Belvedere, fino al 9 ottobre

© Riproduzione riservata