Cultura

Un grammo d’amore

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Un grammo d’amore

1001 grammi. Di Bent Hamer, Norvegia, Germania, 2014, 93', drammatico
1001 grammi. Di Bent Hamer, Norvegia, Germania, 2014, 93', drammatico

Ritratto di una donna tutta sola. La norvegese Marie, nel mezzo del cammin di sua vita, si trova a fare i conti con una situazione esistenziale quasi insostenibile. Il compagno se n’è andato da poco, e non passa giorno senza che non si porti via qualche suppellettile dalla casa una volta condivisa. Sul lavoro va un po’ meglio, ma si tratta solo di contatti occasionali, piccoli lampi di calore insufficienti a riscaldare davvero il cuore. Resta l’anziano padre, anche lui impiegato nello stesso centro scientifico, un luogo d’eccellenza la cui missione è garantire l’oggettività assoluta di pesi e misure. Ecco, Marie questo sa fare molto bene: pesare e misurare tutto, dando a ciascuna cosa e a ciascun sentimento la sua oggettiva importanza. Ma quando il padre muore, quando anche quest’ultima diga contro la freddezza del mondo se ne va, come farà la perfetta “misuratrice” a sostenere la solitudine assoluta? Un viaggio di lavoro a Parigi, dove si riuniscono i colleghi degli altri istituti internazionali, tutti il con il loro preziosissimo “chilogrammo-campione” in valigia, può aprire uno spiraglio. L’esprit de géométrie si confronta infine con l’esprit de finesse: vorrebbe vincere il primo, ovviamente, ma il secondo, specie nella capitale francese, ha le sue armi vincenti. Soprattutto perché si materializza in una persona, un uomo diverso dagli altri, un fisico davvero innamorato degli aspetti più reconditi e poetici della natura. L’algida quotidianità norvegese, così pulita e insieme così arida, di fronte a un universo nuovo. Quanto peserà, a Parigi, quel chilogrammo tanto gelosamente conservato in valigia? Sempre gli stessi grammi, pena la sovversione di un intero universo di riferimento, o un impercettibile, e però fondamentale, qualcosa in più?

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