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Un ponte al Lido per creare sogni

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ASPETTANDO VENEZIA 73 / 2

Un ponte al Lido per creare sogni

«Memphis» di Sutton
«Memphis» di Sutton

Non più solo “rassegna” di film d’autore già realizzati, ma luogo d’incontro per la promozione e il finanziamento di nuovi progetti cinematografici. È la sfida alla quale da quattro anni sta lavorando il presidente della Biennale, Paolo Baratta, insieme al direttore della Mostra, Alberto Barbera. Con Biennale College-Cinema dal 2012 sono stati selezionati 13 progetti su 1200 domande, che hanno ottenuto finanziamenti con budget low cost (150mila euro l’uno). Opere che hanno ottenuto riconoscimenti internazionali come H della libanese Rania Attieh (che ha vinto il premio per il miglior film di cinema indipendente) o Short Skin dell’italiano Duccio Chiarini, al quale è stato assegnato il Ciak d’oro, o come Fits di Anne Rose Holmer e Memphisdi Tim Sutton, che quest’anno tornerà a Venezia nella sezione “Orizzonti” con il suo Dark Night.

Ma, da quest’anno, al “pilastro” di Biennale College si aggiunge un secondo “pilastro” per la ricerca di finanziatori italiani e internazionali, interessati a progetti di film pronti, selezionati dalla Biennale tra quanti si sono presentati. Si renderà infatti strutturata l’esperienza già avviata di “Venice Gap-Financing Market” e di “Final Cut Venice” con il nuovo “Venice Production Bridge”. Di cosa si tratta lo spiega il presidente della Biennale: «Cerchiamo – dice Baratta - di fare incontrare domanda e offerta, mettiamo sul banco 40 progetti già selezionati e pronti per essere finanziati, o per i quali occorre completare il finanziamento, con la presenza di istituti di credito, fondi di investimento, Film Commission, ecc, ecc.». L’obiettivo è promuovere e portare a completamento l’afflusso di risorse finanziare per realizzare quei film. «Un modello - aggiunge Baratta – che riflette la nostra preoccupazione di vedere un Paese come il nostro dove ci sono ottime scuole per fare film, ma dove si sottovaluta troppo spesso l’aspetto della formazione sul vivo dell’esperienza; noi cerchiamo di renderci utili nel momento successivo alla fase creativa dello script, proprio quello dello sviluppo e del finanziamento del progetto».

Venezia si conferma così palestra di nuovi autori (e lì che sono stati lanciati anni fa, del resto, Sorrentino, Muccino, Munzi, Piccioni, tutti presenti nel programma del Lido di quest’anno), con un’attenzione particolare anche alla realtà virtuale e al mondo del web. Nuovi obiettivi resi possibili dai nuovi spazi disponibili da quest’anno, oltre 5mila posti a sedere con i nuovi 450 del Sala Giardino, realizzata davanti al Casinò dopo la chiusura da parte del Comune del “buco”, il cantiere fermo da anni che doveva ospitare il nuovo palazzo del cinema. «Si va completando il progetto avviato nel 2010 – ricorda Baratta – con il totale rinnovamento degli spazi per la proiezione e dei luoghi di incontro: prima il restauro della Sala Grande, poi la Sala Darsena realizzate con contributi della Biennale e del Comune, che ora dovrà ridare nuovi smalto ai piazzali e ai giardini dell’area e al Palazzo del Casinò, nel quale attrezzare spazi per la sala stampa e per una sala interna; insomma il progetto che avevamo in mente comincia a prendere forma e avere una sua leggibilità molto chiara. Le nostre iniziative volte al sostegno della creazione cinematografica - precisa Baratta - rappresentano un contributo originale e concreto all’avanzamento degli strumenti per il sostegno del cinema, che troverà momento importante nell’imminente approvazione della nuova legge di settore, cui sono impegnati parlamento e governo (circa 400 milioni per il Fus cinema), per una migliore infrastrutturazione volta a contribuire all’efficacia di quei stanziamenti».

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