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Maestri del ’900 con stoffa

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Arte

Maestri del ’900 con stoffa

«Superficie» (1958) per Foulard in seta prodotto da Edizioni del Cavallino Venezia
«Superficie» (1958) per Foulard in seta prodotto da Edizioni del Cavallino Venezia

Quel bozzettodi carta bianca, decorata con piccoli pallini seriali e colorati, potrebbe sembrare un disegno di Damien Hirst, tra i più famosi artisti al mondo della British Young Generation; invece è un progetto grafico per tessuto di Gio Ponti, presentato alla XI edizione de La Triennale di Milano nel 1957. Anche il motivo del tessuto ideato da Fausto Melotti nel 1954, esposto alla X Triennale, sembra anticipare di mezzo secolo le forme organiche della video arte, mentre il foulard in seta prodotto in tiratura limitata (da 200 a 400 esemplari) dalle Edizioni del Cavallino nel 1958 reca stampata l’inconfondibile cifra stilistica di Giuseppe Capogrossi, quasi fosse il Tag di uno Street artist del XXI secolo.

Tra arte e moda, questi inediti esemplari provengono da importanti collezioni private come la Cardazzo di Venezia, la Branchini di Busto Arsizio o la Fondazione Massimo e Sonia Cirulli di Bologna e, fino al 19 febbraio 2017, saranno esposti nella spettacolare mostra Tra arte e moda. Nostalgia del futuro nei tessuti d’artista del dopoguerra, i
n corso a Prato al Museo del Tessuto e a Firenze al Museo Salvatore Ferragamo e alla Biblioteca Nazionale Centrale.

Il progetto, di ampio respiro, indaga relazioni e contaminazioni tra questi due mondi che iniziarono a dialogare nell’Italia post bellica degli anni 50 grazie al contributo di famosi artisti - da Lucio Fontana a Bruno Munari, da Enrico Prampolini a Roberto Crippa - invitati ai concorsi per disegni tessili a stampa indetti da La Triennale di Milano (1951, 1954, 1957).

Nell’edizione del 1957, ad esempio, parteciparono 4.078 concorrenti con cinquemila disegni: in mostra si ammira il Primo Premio, vinto da Gio Pomodoro con il progetto I cirri e i Secondi Premi, assegnati a Piero Dorazio con Roma notturna e a Luciano Gaspari con Tramonto a Torcello; poco noti sono anche i tessuti progettati da Fontana per rivestire la “poltrona sdraio pieghevole” P40.

Ciò che balza agli occhi è l’estrema disponibilità degli artisti dell’epoca a sperimentare vari linguaggi e in mostra una sezione è dedicata proprio all’arazzo, con opere del gruppo MAC (Movimento Arte Concreta) di Atanasio Soldati e Alfredo Chighine. Un altro nucleo significativo è quello dei prodotti della Manifattura Jsa, fondata da Luigi Grampa (1949) nel distretto cotoniero di Busto Arsizio - che si affermò nel circuito del design internazionale grazie alla collaborazione con l’architetto Gio Ponti - e della ditta pratese “Figli di Guido Pugi”, che nel 1956 vinse il prestigioso Compasso d’Oro con il tappeto Jungla, realizzato su disegno di Giuseppe Ajmone ed esposto nel 1957 alla Fiera Mondiale di New York a cura de La Rinascente.

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