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Lav Diaz conquista Venezia: Leone d'oro a «The Woman Who Left»

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73° mostra del cinema

Lav Diaz conquista Venezia: Leone d'oro a «The Woman Who Left»

Il regista Lav Diaz. Foto Ansa
Il regista Lav Diaz. Foto Ansa

Il Leone d'oro va a Lav Diaz: «The Woman Who Left», ultima fatica del grandissimo autore filippino, ha conquistato il premio più importante della 73esima edizione della Mostra di Venezia.
È un riconoscimento meritatissimo per un regista che sta facendo la storia del cinema contemporaneo: i suoi film, e quest'ultimo lavoro ne è la conferma, sono caratterizzati da splendide immagini in bianco e nero e impressionanti giochi di luce, oltre che da durate a dir poco torrenziali («The Woman Who Left» dura 226 minuti). Tra i titoli più rilevanti della sua carriera si possono citare «Evolution of a Filipino Family» (2004), «Melancholia» (2008) e «From What Is Before» (2014).

«The Woman Who Left», film con protagonista una donna che viene rilasciata dopo trent'anni di carcere per un crimine che non aveva commesso, è un lungometraggio di struggente umanità, capace di emozionare e di regalare una sequenza conclusiva che non si dimenticherà facilmente. Un grande Leone d'oro.
Ottima anche la scelta del Leone d'Argento – Gran Premio della Giuria, vinto da «Nocturnal Animals», sconvolgente thriller firmato dall'americano Tom Ford con protagonista una straordinaria Amy Adams.

Qualche polemica in più arriverà per l'attribuzione del titolo di miglior regista, andato ex aequo al russo Andrei Konchalovsky (autore dell'interessante «Paradise») e al messicano Amat Escalante, che ha firmato il controverso (e generalmente poco apprezzato) «La region salvaje».

Si deve accontentare del premio per la miglior sceneggiatura «Jackie» di Pablo Larraín, un'altra delle pellicole più belle viste a Venezia quest'anno. Sorprende non poco, invece, il Premio speciale al poco quotato «The Bad Batch» di Ana Lily Amirpour.

La Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile è stata vinta dal favoritissimo Oscar Martínez, attore argentino protagonista di «El ciudadano ilustre» di Gastón Duprat e Martin Cohn; quella femminile è andata alla bravissima Emma Stone di «La La Land» di Damien Chazelle, film che potrà dire la sua ai prossimi premi Oscar.

Il prestigioso Premio Mastroianni (riconoscimento pensato per gli attori emergenti) è stato attribuito alla tedesca Paula Beer per la sua performance in «Frantz» di François Ozon, mentre il premio Luigi De Laurentiis per la miglior opera prima a «The Last of Us» del tunisino Ala Eddine Slim.
Infine, da segnalare che il titolo di miglior film della sezione Orizzonti è andato a «Liberami» dell'italiana Federica Di Giacomo.

Complessivamente, per la scelta del Leone d'oro ma non solo, un grande palmarès, più che degna chiusura di un festival di alta qualità: una Mostra di Venezia così ricca di titoli importanti non si vedeva da diversi anni.

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