Cultura

Madre Teresa e...Hitchens

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Economia e Società

Madre Teresa e...Hitchens

Il 4 settembre di quest0’anno Madre Teresa di Calcutta (Skopje, 1910 – Calcutta, 1997) è stata proclamata santa da Papa Francesco. In questi giorni sono in libreria numerosi testi che ne raccontano la storia, la missione e la fede. Tra le tante testimonianze, ne segnaliamo almeno tre: La santa. Accanto a Madre Teresa (La Scuola, 171 pagg., 14,00 euro) di Mario Bertini e Folco Terzani, Ho conosciuto una santa. Madre Teresa di Calcutta (San Paolo, 144 pagg., 15,00 euro) di Angelo Comastri e Madre Teresa (Piemme, 223 pagg., 16,50 euro) di Renato Farina. La santa di origini albanesi e naturalizzata indiana – premio Nobel per la Pace nel 1979 – è tra le figure caritatevoli e misericordiose più conosciute a livello planetario, eppure non sono mancate e non mancano tutt’oggi voci controcorrente. Qualcuno, infatti, l’ha dipinta come amica dei potenti, opportunista e addirittura affarista. È il caso del giornalista anglo-americano Christopher Eric Hitchens (1949-2011) che, nel 1995, pubblicò il feroce saggio The Missionary Position, tradotto in Italia nel 1997 con il titolo La posizione della missionaria. Teoria e pratica di Madre Teresa (Minimum Fax, ultima ristampa 2014). In questo ritratto al vetriolo, Hitchens contestava a madre Teresa la gestione opaca dei fondi che riceveva ma, soprattutto, una sostanziale indifferenza all’aspetto medico nella cura dei malati. Non a caso la frase che più le contestava era la seguente: «Penso che il mondo tragga molto giovamento dalla sofferenza della povera gente». Un libro, quello di Hitchens, da rileggere in controluce, non come punto di vista definitivo sulla santa, ma come vaccino benefico contro la ricezione supina e acritica dell’agiografia dominante.

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