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Mostra Venezia: positivi i primi bilanci, oltre +13% di…

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la kermesse in cifre

Mostra Venezia: positivi i primi bilanci, oltre +13% di vendite biglietti

Denzel Washington
Denzel Washington

L'edizione 73 della Mostra internazionale del cinema di Venezia si conferma come un'annata fortunata ricca di successi. Più che soddisfatti delle scelte fatte e della collaborazione Biennale-Comune di Venezia il presidente della Biennale, Paolo Baratta e il direttore della Mostra, Alberto Barbera. Merito delle nuove infrastrutture come il cubo rosso che ha coperto la vergogna di tanti anni di presenza del buco davanti al Casinò alle riqualificazioni delle sale (per un totale di oltre 5700 posti) al numero dei biglietti venduti.

Quest'anno, a metà mostra, si era già registrato un aumento del 13% delle vendite rispetto al corrispondente periodo dell'anno scorso e del +30% rispetto al 2014. Ma, a fine Mostra l'aumento sarà sensibilmente superiore al 13% anche grazie all'affluenza del gran pubblico per il film che chiuderà la rassegna veneziana, ossia “The Magnificent Seven” di Antoine Fuqua con Denzel Washington, remake del classico western di John Sturges del 1960.

Il film, fuori concorso verrà proiettato nella Sala Grande del Palazzo del cinema questa sera dopo la cerimonia di premiazione condotta dalla madrina Sonia Bergamasco. Sul red carpet Fuqua e Denzel Washington saranno accompagnati dai cavalli per riproporre l'intero clima dell'ambientazione western. Tutta la macchina organizzativa della Mostra è stata finanziata con il budget della Biennale, ossia 13 milioni per i quali concorre un contributo del ministero dei Beni culturali oscillante tra i 7,5 e gli 8,1 milioni di euro.

Gli accrediti quest'anno hanno toccato quota 7700 di cui la metà giornalisti (per un terzo stranieri) e 1800 del settore industry. Tra le novità, l'introduzione di una rassegna sulla realtà virtuale al VR Theatre così come buoni gli sviluppi dei nuovi progetti di Biennale college: 450 domande di cui 210 ritenute accoglibili provenienti da 70 Paesi per 12 progetti selezionati e che verranno finanziati dalla Biennale con budget low cost. Anche la nuova esperienza di “Venice Production bridge” ha prodotto risultati incoraggianti con 650 incontri in tre giorni tra nuovi autori e produttori e 306 progetti esaminati tra i quali sono stati selezionati 40 titoli.

Molti i rumors ma pochissime le certezze sui premi della giuria che verranno resi noti questa sera alla cerimonia di premiazione a cominciare dall'assegnazione del Leone d'oro. Ogni previsione rischia di essere smentita. La rosa dei candidati al palmares è però sempre più ristretta: dal film di apertura “La La Land” ad 'Arrival', ma anche tanti autori affermati di altri Paesi, dal russo Andrei Konchalovsky con 'Paradise' al francese François Ozon con 'Frantz' ad 'Ang Babaeng Humayo' ('The Woman Who Left') del regista filippino Lav Diaz. E poi il film argentino 'El ciudadano ilustre' di Gastón Duprat e Mariano Cohn. Tutti film con interpretazioni di livello, che potrebbero quindi portare a casa premi epr gli attori. La giuria, presieduta dall'inglese Sam Mendes (regista da ultimo di Spectre) è molto variegata: da Laurie Anderson a Gemma Arterton, dal giudice scrittore Giancarlo De Cataldo a Nina Hoss, da Chiara Mastroianni a Joshua Oppenheimer, da Lorenzo Vigas a Zhao Wei.

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