Cultura

Un «buco» più piccolo

  • Abbonati
  • Accedi
OZONO

Un «buco» più piccolo

L’ozono è una molecola con tre atomi di ossigeno (mentre quella che respiriamo ne ha due) che si forma e si distrugge naturalmente a opera della radiazione ultravioletta del Sole. Anche se nelle nostre città l’ozono è considerato un inquinante, nell’atmosfera questo gas assorbe la radiazione ultravioletta del Sole e ci protegge dai danni che può causare. Poco ozono significa più raggi ultravioletti sulla nostra pelle e quindi una maggiore probabilità di sviluppare tumori. A partire dagli anni ’70 le osservazioni da satellite, fatte quando sull’Antartide arriva la primavera, hanno evidenziato la crescita innaturale del «buco dell’ozono». I colpevoli erano i clorofluorcarburi, i gas usati nelle bombolette spray e nell’industria della refrigerazione, sia frigoriferi, sia condizionatori. Una volta nell’aria, la molecola libera il cloro che reagisce con l’ozono, distruggendolo.

Il pericolo era così evidente e la causa così chiaramente individuata che la comunità internazionale nel 1987 a Montreal si impegnò a rinunciare all’uso dei gas killer dell’ozono sostituendoli, nel giro di pochi anni, con altri composti. Dai CFC si passò ai HFC, per idrofluorocarburi, che non interferiscono con l’ozono. Ci sono voluti decenni per vedere i risultati … ma adesso finalmente il buco sta rimpicciolendo. Per questo il protocollo di Montreal è considerato uno straordinario successo della politica internazionale.

Anche le battaglie vinte possono, però, produrre danni collaterali: gli HFC si sono rivelati dei potenti gas serra e, davanti al dramma del riscaldamento globale, è imperativo sostituirli con altri composti. Le soluzioni ci sono e le industrie non si tirerebbero certo indietro.

Il problema è politico, visto che i costi cadrebbero in gran parte sulle regioni più calde del mondo, che spesso sono anche le più povere. Per evitare il confronto ricchi-poveri, il Presidente Obama ha cercato l’alleanza del premier indiano Narendra Modi e del Presidente cinese Xi Jinping, con il quale, durante il G20, ha firmato un ambizioso accordo sul taglio delle emissioni di gas serra. Il prossimo ottobre a Kigali (Rwanda) ci sarà una conferenza internazionale che deciderà come aggiornare il protocollo di Montreal. Siamo riusciti a salvare l’ozono, adesso dobbiamo tenere a bada il riscaldamento globale.

© Riproduzione riservata