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Da Pollock a Rothko: l’Espressionismo Astratto in mostra a Londra

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Da Pollock a Rothko: l’Espressionismo Astratto in mostra a Londra

Jackson Pollock
Jackson Pollock

LONDRA - L'Espressionismo Astratto, esploso negli Stati Uniti dopo la seconda guerra mondiale, con la sua forza dirompente aveva segnato il trasferimento della capitale mondiale dell'arte da Parigi a New York. Coniugando l'intensità emotiva dell'espressionismo tedesco con l'astrazione, il movimento ha creato un nuovo linguaggio. Adesso una grande mostra dedicata al movimento alla Royal Academy, la prima da sessant'anni in Gran Bretagna, sta avendo un effetto altrettanto sismico nella Londra del 2016. Quei grandi, a volte immensi, quadri, astratti eppure in grado di comunicare immediatamente emozioni intense e un senso di libertà, non hanno perso nulla del loro potere.

La Royal Academy è riuscita ad avere in prestito oltre 150 quadri, molti dei quali non avevano mai viaggiato prima, riunendo capolavori dei maggiori artisti del movimento.

Primo tra tutti Jackson Pollock, al quale è dedicata la sala più grande della mostra. Per la prima e ultima volta si ritrovano insieme i due quadri più monumentali di Pollock: Mural del 1943, dipinto per l'appartamento di Peggy Guggeneheim a New York, che arriva da un museo dell'Iowa, e Blue Poles del 1952, che arriva dalla Galleria nazionale d'Australia.
Pollock comunica emozioni non con le immagini ma con le forme e i colori, perchè i quadri riflettono l'intensità con cui l'artista li ha realizzati. Lui scrisse di voler “rendere visibile l'energia in movimento”, ed è impossibile non immaginare la sua intensa gestualità, la sua concentrazione nel versare la pittura sulla tela. Le ‘aste blu' potrebbero essere persone in processione, segni musicali, o solo forme verticali, ma quello che conta è il loro ritmo e i colori che sembrano danzare sulla superficie del quadro.

Un altro grande che ha una sala dedicata è Mark Rothko con i suoi “campi di colore”. L'artista scrisse che voleva solo esprimere “le emozioni umane fondamentali, come la tragedia e l'estasi,” utilizzando solo linee, spazi e colore con implacabile rigore.

Anche Willem de Kooning, il meno astratto degli Espressionisti astratti, ha una mini-personale all'interno della mostra: le forme e i contorni delle sue donne sono chiaramente visibili nel vortice di colori.

Altre sale esplorano le forme e la bellezza della natura e l'atmosfera magica dei quadri di Arshile Gorky, le opere “violente” in bianco e nero di Franz Kline e i “buchi neri” di Ad Reinhardt che sembrano dipinti sul velluto. Ci sono anche sculture, disegni e fotografie.

L'Espressionismo Astratto – il termine era stato coniato nel 1946 dal critico d'arte Robert Coates – è un movimento multiforme e non riconducibile a una sola tendenza o stile.

Uno degli obiettivi della mostra è sfatare la percezione di un movimento incentrato su New York. Per questo ci sono numerosi quadri dell'ala californiana del movimento.

Un'intera sala è dedicata a Clyfford Still, artista poco noto anche perchè oltre il 95% della sua opera è al museo a lui dedicato a Denver. Quadri astratti immensi le cui forme sono chiaramente ispirate alla natura più maestosa, le montagne più alte, i precipizi più scoscesi, gli orizzonti più lontani, i lampi e fulmini più violenti.

Questa mostra vera, reale, tangibile, con opere intensamente fisiche, che ostentano quasi la gestualità che le ha create, vuole essere un antidoto al mondo virtuale di oggi, spiega il direttore David Anfam: «La mostra vuole rivalutare il movimento dell'Espressionismo Astratto, ma anche la pittura stessa, in un periodo in cui molti dei più celebrati artisti contemporanei non toccano mai un pennello in vita loro».

Abstract Expressionism
Royal Academy, Londra
Fino al 2 gennaio 2016
www.royalacademy.org.uk

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