Cultura

San Calogero salvaci dalla retorica

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NON È MAI TROPPO TARDI

San Calogero salvaci dalla retorica

  • – di Asif

Seppure il Grottesco Fardello Vergognoso (Grande Fratello Vip) su canale 5 lunedì scorso ha vinto la battaglia degli ascolti – e sorvoliamo sui contenuti della puntata, che parlare dei famosi rinchiusi e di “rispetto delle donne” all’interno della stessa frase ci pare irriguardoso, soprattutto in questi giorni in cui, ancora una volta, in un Paese vicinissimo al nostro, i diritti fondamentali delle donne vengono messi in discussione – Rai 3 si difende egregiamente scegliendo di trasmettere il capolavoro di Rosi Fuocoammare, seguito da una speciale inchiesta a cura di Domenico Iannacone sul tema dell’immigrazione a Lampedusa: Lontano dagli occhi.

«Abbiamo fatto una distanza tra noi e l’altra gente che non esisteva-, scandisce la voce profonda di Camilleri, col suo piglio tipico, la cadenza marcata, la flemma elegante-, il nostro Mediterraneo è una vasca da bagno e siamo seduti sul bordo: da una parte noi italiani, dall’altra gli africani».

Le immagini crude, potenti scorrono – le statue subacquee del Museo Atlantico di Lanzarote; le lapidi accatastate nel minuscolo cimitero di Lampedusa «qui riposa migrante non identificato»; il peschereccio arrugginito che poteva ospitare al massimo 30 persone e che ne conteneva più di 800 quando si è inabissato nella tragedia del 18 aprile 2015 – e Iannacone percorre le stradine sterrate e i litorali, incontrando gli isolani. C’è il muratore che ha salvato 12 ragazzi tirandoli su a braccia direttamente dalle onde («ti ritieni un eroe?», chiede l’intensissimo giornalista, «assolutamente no, chiunque avrebbe fatto lo stesso»). C’è il vigile del fuoco che ha dovuto recuperare i cadaveri e che si è trovato davanti a donne incinte e bambini («quando sei da solo ci ripensi?», chiede l’intensissimo giornalista, e ci sembra superfluo riportare la risposta); c’è il medico legale che cerca di ricostruire le identità dei più giovani a partire dalle pagelle trovate nelle tasche («perché speravano di continuare a studiare eh?», domanda, puntuale, l’intensissimo); e c’è persino il responsabile del Gruppo Interforze Contrasto Immigrazione Clandestina che mostra gli effetti personali – documenti, foto di bimbi, santini – invitando l’intensissimo ad annusarli per apprezzarne «l’odore di cadavere». E l’intensissimo? Ovviamente si presta volentieri.

Per fortuna, in conclusione del programma, torna a consolarci la voce calma di Camilleri: «San Calogero è il più amato di tutti i santi ed è un santo nero perché è africano: vorrei che portasse ovunque il pane della ragionevolezza, dell’accoglienza, della pietas». E, magari, che ci liberasse dalla retorica.

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