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Sindona, risvolti da studiare

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APERTO L’ARCHIVIO

Sindona, risvolti da studiare

Sono le 8 del 20 marzo del 1986, un ergastolano del carcere di Voghera riceve il caffè della prima colazione. Dopo 15 minuti stramazza a terra rantolante, dopo mezz’ora è in coma irreversibile, dopo due giorni muore. È un suicidio. A commetterlo è Michele Sindona (…).

Si chiude così la storia di uno dei personaggi più controversi e inquietanti della recente storia italiana. Genio del male e «del bene» e ancora «beffardo, istrionesco e talentuoso». La storia di Michele Sindona è già stata raccontata molte volte. Ed è interessante ripercorrerne le tappe principali, guardando a come sono state raccontate e interpretate. Partendo proprio dagli archivi della banca di Sindona, la Banca Privata Italiana. (…). Oggi l’archivio è consultabile presso la Camera di commercio di Milano che ne ha promosso il riordino effettuato dal Centro per la cultura d’impresa.

Sindona arriva a Milano settant’anni fa, nel 1946. È giovane, ha 26 anni, avvocato fiscalista e tributarista. Vuole fare carriera in breve tempo. E ci riesce. Paolo Panerai e Maurizio De Luca scavano nella famiglia, dicono del paese d’origine, Patti, in provincia di Messina, del nonno e del padre e della sua abitudine al gioco passata al figlio e di come lui, Michele, trascorresse tutte le serate libere a battere a carte i coetanei. Affari (piccoli), ambizioni (grandi), capacità di cavarsela (molta), sono i tratti caratteristici del personaggio già allora. E sono quelli che si ritrovano in alcuni dei ritratti dagli anni Settanta a oggi. In questa frenetica attività si inserisce la leva bancaria. L’archivio permette di ricostruire l’identità delle banche di cui Sindona diventa il protagonista. (…)

Il salto viene fatto alla fine di ottobre del 1960. Sindona cresce, consolida i suoi rapporti. E infittisce anche i suoi legami con la mafia. Poi, nel ’72, chiede di fondere la Banca Privata Finanziaria con Banca Unione. È l’inizio della fine. L’archivio riporta le irregolarità nella tenuta della contabilità rilevate dalla Banca d’Italia fin dal 1971.

La storia si evolve in modo violento. Sindona scappa, minaccia, inscena un finto rapimento, usa tutte le leve che ha a disposizione, alla fine cade, viene arrestato e condannato.

Come viene raccontato tutto questo? Tecnicamente, forse la sintesi migliore di quegli anni è di Marco Magnani; il racconto più denso di particolari è quello di Lombard. Simoni e Turone riescono a fondere in poche pagine il succo della vicenda. Tutto centrato sull’ascesa e sul crollo del banchiere è poi il libro di Paolo Panerai e Maurizio De Luca, scritto a metà del ’75 e denso di cronache e giudizi fulminanti.

Al di là degli aspetti tecnici della vicenda, fra i risvolti più interessanti ed inquietanti vi sono quelli inerenti i rapporti di Sindona con la mafia, oltre che la sua capacità di ricatto e minaccia. Di «veleno nelle istituzioni». parla e con ragione Magnani. È forse però Corrado Stajano a descrivere meglio di tutti il clima di tensione e minaccia che Sindona riesce a creare. Nella complessità di tutta la vicenda sindoniana, tuttavia, emerge proprio qui una frattura importante nei resoconti: il caso della mancata difesa da parte di Cuccia della vita di Ambrosoli. Colpevole il primo, secondo Stajano , di essere stato zitto di fronte alle minacce che Sindona fece sia a Cuccia che ad Ambrosoli . Non così in effetti accadde. Per capire occorre però leggere le pagine che Giorgio La Malfa quasi quindici anni dopo ha dedicato a questo passaggio cruciale della vita di Enrico Cuccia.(…)

Sindona dunque assassino e prima ancora ricattatore mafioso. Ma anche attore. Sono Gianni Simoni e Giuliano Turone a raccontare meglio di tutti questo lato del personaggio. Ma la storia di Michele Sindona forse non è ancora stata raccontata tutta, forse può dirci ancora molto soprattutto su come il passato si riverberi ancora nel presente. D’altra parte, non è stato proprio Sindona ad essere definito «l’Anticristo»?

Questo testo è tratto dall’articolo in uscita sulla rivista «Il mulino» 5/2016, il prossimo 13 ottobre. Il giorno prima , alle 10, ci sarà un convegno a Milano (Palazzo Affari ai Giureconsulti, via Mercanti 2) dedicato a «Michele Sindona. Una storia di banche, intrighi e potere»: introduce e modera Antonio Calabrò, interventi di Giuseppe
De Luca, Marco Magnani, Mario Sarcinelli
e Giuliano Turone

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