Cultura

Viaggio (meraviglioso) in Italia

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MIRABILIA

Viaggio (meraviglioso) in Italia

Posso testimoniare in prima persona (se vi fidate...) che il sublime bianco e nero delle pietre della Basilica di Saccargia, quando si stagliano d’improvviso nella piana riarsa del sassarese contro il cielo azzurro, e il delicato ricamo che la facciata include in un gioco di figure geometriche e intarsi, vale davvero tutto il tempo che avete impiegato a raggiungerlo. E vale il viaggio, di sicuro, l’Hotel san Pietro di Positano, uno dei più belli e scenografici al mondo, e non a caso qui hanno passato periodi indimenticabili Steinbeck, Picasso, Zeffirelli e mille altri personaggi; e vale il viaggio (e la spesa) la cucina del ristorante La Pergola, dove regna Heinz Beck e detta legge su Roma. Vale il viaggio, la sensazione di benessere e tutto ciò che potete pensare di buono e bello il Giardino di Ninfa, invenzione di Gelasio Caetani a Cisterna di Latina che ha infatti stregato tutti quelli che ci son passati; vale il viaggio l’enigmatico volto e il quesito che ci ripropongono le severe stele della Lunigiana nel loro museo, o la magnifica Visitazione del Pontormo in una chiesa seminascosta a Carmignano con quei colori accesi e squillanti e il gruppo di donne in una sorta di scenario metafisico. E, ancora: il sontuoso Palazzo Borromeo all’Isola Bella, la collezione del Museo del Divino Infante a Gardone, il ristorante La Gritta a Palau che guarda il mare beato dell’arcipelago maddalenino, i lussureggianti giardini di Sissi (Castel Trauttmansdorff) a Merano, la magnifica Villa Litta a Lainate (ha appena vinto il premio per il Parco più bello d’Italia 2016), la residenza di Axel Munthe ad Anacapri, il camilleriano Circolo di Conversazione a Ragusa Ibla... Potrei continuare: e peccato che non abbia avuto esperienza di moltissimi dei posti che, invece, Beba Marsano (fortunata lei!) cita e scheda in Vale un viaggio. 101 meraviglie d’Italia da scoprire (Cinquesensi editore, pagg. 416, € 28,00). La formula, l’avrete capito, è presto detta: un luogo notevole (un’opera d’arte, un museo, un giardino, una casa, una collezione...), ma anche un hotel di charme nel quale fermarsi a dormire e un ristorante nei paraggi di grande qualità o anche, più semplicemente, nel quale mangiare bene concedendo al palato la stessa goduria concessa prima (o dopo) agli occhi. Funziona, questa formula, e le parole che la giornalista usa per descrivere i luoghi sono sempre piene di rispetto e partecipazione. Proprio perché lo sforzo è quello di proporre qualcosa di non scontato (ci sono, certo, anche posti notissimi, ma perché penalizzarli solo per questo?), di originale, che merita di essere conosciuto. È vero: spesso queste soste (soprattutto alberghi e ristoranti) non sono alla portata di tutte le tasche. Ma perciò esistono “guide” di questo tipo: anche solo per sognare di poter andare in tali luoghi e, magari, risparmiare qualcosa per poi poter finalmente togliersi la voglia, prima o poi, senza dimenticare però che una chiesa, un museo, un giardino e molte altre di queste meraviglie “nascoste” sono invece a bassissimo costo, quando non gratuite. È un modo, dunque, questa guida, al contrario, per sforzarsi; per andare a vedere il bello che spesso è accanto a noi ma che trascuriamo, facciamo finta di non accorgercene. Personalmente ho annotato molti luoghi e cose che devo ancora vedere, visitare, gustare. Forza, allora: la caccia alla meraviglia è vitale: perché non praticarla con un pizzico in più di costanza, fidandosi di chi ha già scovato la bellezza?

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