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Neruda si spiega meglio da solo

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riflessi nel grande schermo

Neruda si spiega meglio da solo

Due sguardi opposti attraversano Neruda (Cile, Argentina, Francia, Spagna e Usa, 2016, 107’). Il primo, il più esplicito e continuo, è quello di Óscar Peluchonneau (Gael García Bernal), il poliziotto che – così suppone la sceneggiatura – nel Cile autoritario di Gabriel González Videla (Alfredo Castro) dà la caccia per più di un anno a Pablo Neruda (Luis Gnecco). È sua la voce narrante del film girato da Pablo Larraín e scritto da Guillermo Calderón. L’altra prospettiva, che emerge a tratti dal racconto del poliziotto, è quella del poeta latinoamericano, uno dei più grandi del secolo scorso.

La vicenda corre fra la seconda metà del 1947 e l’inizio del 1949. Dopo essere stato eletto presidente della Repubblica anche con il sostegno del Frente popular e con quello personale di Neruda, Videla mette fuori legge il partito comunista e reprime con la violenza le proteste sociali. Contro il regime nascente subito si schiera il poeta, eletto in parlamento come indipendente molto vicino ai comunisti, ed estremamente popolare. Videla deve quindi neutralizzarlo, infamandolo e accusandolo di tradimento. In accordo con i dirigenti del partito, Neruda fa perdere le proprie tracce, tentando di espatriare. Il compito di ritrovarlo e arrestarlo è affidato a Peluchonneau, che ci proverà inutilmente dal febbraio 1948 al marzo 1949.

Chi è Óscar Peluchonneau? Lui stesso – cioè, la sua voce fuori campo – sostiene di essere il figlio non riconosciuto di un altro ben più importante Peluchonneau, fondatore della polizia del Cile. Questa “discendenza” dubbia e fumosa è il suo unico orgoglio. Per il resto, Óscar è un poveretto, e sa di esserlo (Bernal, il suo interprete, lo descrive come una sorta di tragicomico ispettore Clouseau). Neruda è tutto quello che lui non è, e che sa di non poter essere: un uomo ricco e amato dalle donne, un uomo grande che il mondo ammira.

Questa ambiguità, anzi questa ambivalenza in cui si mischiano odio e amore, gli dà l’ostinazione con cui si accanisce nella persecuzione del poeta. Si tratta di una persecuzione morale prima che poliziesca. Solo in questo modo si spiega quello che da fuori campo Óscar dice della sua irraggiungibile vittima. È comunista, e i comunisti passano il tempo in bagordi, ingrassando sul sudore e sul dolore dei lavoratori. Qui, opportunamente, la sceneggiatura non prende posizione. Il film è una proiezione narrativa della miseria di Óscar, e lo deve restare. Una tale proiezione il film resta anche quando il poliziotto passa all’altro lato dell’ambivalenza. Neruda è la sua ossessione, ma come lo può essere un amato per l’amante. E dal canto suo l’amato sta al gioco, provocandolo con improvvise, fuggevoli apparizioni nella notte e con regali allusivi (soprattutto, un certo libro con racconti polizieschi).

Óscar Peluchonneau non esiste, non perché lo inventi la sceneggiatura, ma perché il suo io non ha consistenza. Piccolo reazionario dell’anima, il persecutore di poeti cerca una impossibile conferma di sé braccando la sua vittima. La vuole possedere per diventare lei, per essere lei. Addirittura, arriva a sognare di chiamarsi Óscar Neruda per averla davvero, una discendenza che colmi il vuoto del suo essere e plachi l’angoscia del suo niente. È questo il senso, non solo visivo, del lungo inseguimento che riempie la seconda metà del film. Armato di pistola, Óscar bracca il poeta nella solitudine innevata delle Ande. Lo ucciderà, se lo raggiungerà? O lo adorerà? Non sa, il poveretto, che la storia (del film) e la Storia gli riservano un finale ben diverso.

Non c’è solo lo sguardo di Óscar, nel film di Larraín. C’è anche quello di Neruda che, prepotente e sarcastico, qua e là torna a farsi padrone del proprio personaggio. Ma è un limite del film, questo raddoppio di prospettiva che male si accorda con la scelta stilistica dell’io narrante. Un altro limite, anche più pesante, è che troppo spesso la sceneggiatura si preoccupa di far spiegare dalla voce fuori campo quello che le immagini del film già hanno mostrato.

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