Cultura

Scoiattoli nel vuoto

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non e’ mai troppo tardi

Scoiattoli nel vuoto

  • – di Asif

«Tutti noi adoriamo la musica-, esordisce il conduttore sorridente, le fossette marcate, il ciuffo morbido che ricade sulla fronte serena, distesa, per nulla madida – e questo è un game show tutto musicale!». Gli applausi che si levano sono per lui, non importa che intorno vi sia il solito contenitore vuoto, che la passerella televisiva accolga i soliti semi-nuovi assai-mostri, che il pubblico vada in sollucchero appena al linguaggio già bovino, si aggiungono dei muggiti inconfondibilmente triviali: quel che conta è lui, il presentatore dalle numerose virtù. «Vorrei salutare i miei genitori e ringraziarli perché mi hanno trattato come un figlio», ammicca spassoso il comico Bagnato, probabilmente dalle lacrime degli spettatori; «voglio la carrellata dall’alto che inquadra tutta la coscia come la Tatangelo!», si lamenta la comica offesa Follesa; «ricordo a tutti che io sono una tradizionalista», sottolinea la piccata Lady D’Alessio, appoggiando il voluminoso e perfettamente geometrico décolleté sul tavolo sottostante, e su qualunque altra superficie le capiti a tiro.

E il bravo presentatore che fa? Richiama tutti all’ordine: «ascoltatemi bene perché sennò devo spiegare il gioco cento volte», scandisce fermo ma gentile, come un maestro alle prese con degli alunni birbanti, mentre i suoi dentoni brillano alle luci dello studio e le mani cicciotte reggono la scaletta, che prevede testi letti al contrario, pezzi coreografati, canzoni famose gridate dentro una vasca d’acqua. Per questa ultima, ardimentosa prova, giunge in soccorso nientemeno che Costantino Vitagliano, che si immerge, bofonchia, scrolla le chiome come una sirena, e lascia la scia di cerone sul palco, con la fronte di tre tinte più scura del resto del viso. Un bel momento. A fine programma, abbiamo già dimenticato i duelli, le sfide, le gare vinte e perse; abbiamo persino dimenticato i concorrenti, tutti pescati dal solito mare magnum dei reality o dei talent o dei tal-reality. Ma non abbiamo scordato il protagonista, il conduttore, i suoi modi amabili, la sua parlata spigliata. Le sue gote paffute, i suoi baffi setosi, la sua coda morbida... Perché si trattava di lui, giusto? Alvin la stella dei Chipmunks che ha stregato generazioni su generazioni… Perché stiamo parlando di simpatici scoiattoli canterini, giusto? E non dell’ennesimo format d’importazione trito e ritrito (Bring The Noise), affidato a un conduttore dalla faccia carina (Alvin, pseudonimo di Alberto Bonato) e sparato su Italia Uno, che tanto è la rete dei giovani e i giovani sono tutti scemi. Vero?

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