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Clima, Di Caprio e il «Punto di non ritorno» per salvare il…

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il docufilm sul clima

Clima, Di Caprio e il «Punto di non ritorno» per salvare il pianeta

Leonardo Di Caprio, attore e attivista ambientalista, con un film-documentario vuole dare il suo contributo per salvare il pianeta Terra dal cambiamento del clima, cambiamento che presto potrà condizionare la vita degli uomini. Il docufilm si intitola “Punto di Non Ritorno”. Il film documentario andrà in onda il 30 ottobre in contemporanea mondiale sui canali di National Geographic Channel e in simulcast su Fox. Il titolo originale in inglese è “Before The Flood”, cioè prima dell'alluvione.

Leonardo Di Caprio compie un giro nei luoghi più delicati o più importanti del mondo, dove si decidono le scelte politiche internazionali, nei laboratori di ricerca, nella natura incontaminata, nei luoghi più minacciati dal cambiamento del clima. Intervista scienziati, testimoni, attivisti, politici. Cerca di analizzare la situazione attuale del pianeta, cerca di definire che cosa sta causando questo fenomeno e cerca di valutare se il cambiamento del clima può essere fermato.

Anteprima Before the flood

Gli autori e il film
Lo speciale vedrà Leonardo Di Caprio, attore premio Oscar e “messaggero della pace” per conto dell'Onu, impegnato in un viaggio intorno al mondo per intervistare i maggiori esperti del settore e i più importanti leader mondiali al fine di sapere di più su questo fenomeno. Il regista è Fisher Stevens, premio Oscar con il film “The Cove” e conosciuto anche per i ruoli da deuteragonista in “Corto Circuito”, “Ave Cesare” e “Ultime dal Cielo”.
Il film-documentario segue Di Caprio nel suo viaggio lungo i cinque continenti fino al Circolo polare artico, con le interviste agli scienziati e ai leader mondiali, ad attivisti e a chi vive nei luoghi dove l'ambiente è destinato al cambiamento più forte. L'obiettivo è acquisire una più profonda comprensione di questo problema complesso e indagare soluzioni concrete per la sfida ambientale più urgente del nostro tempo. Papa Francesco e il presidente uscente Barack Obama sono alcuni dei testimoni ascoltati da Di Caprio nel suo viaggio attraverso il pianeta. Il film è stato presentato in anteprima al Festival di Toronto.

Il genere docufilm
Il film-documentario è la prima e forse la più pura forma di cinema: la prima pellicola mai proiettata girata è appunto un documentario che si intitola “L'uscita dalle officine Lumière” girato dai fratelli Auguste e Louis Lumière e proiettato il 28 dicembre 1895. In anni più recenti il film-documentario ha avuto nuovi spunti sul tema ambientale, come è accaduto per esempio nel 2007 al vicepresidente degli Stati Uniti Al Gore, il quale, con il documentario “Una scomoda verità”, fece razzia di premi come Oscar, Cannes e Nobel. Anche quel film era dedicato al tema del cambiamento del clima.

Leonardo ha rischiato la vita
Proprio in un documentario di carattere ambientale Leonardo Di Caprio ha rischiato la vita. Ciò è accaduto alle isole Galàpagos durante le riprese subacquee del documentario “Mission Blue”, anche in questo caso con la regìa di Fisher Stevens. Mentre era in immersione con la maschera, la bombola ha smesso di erogare aria e Leonardo Di Caprio, con il respiro mozzato dall'avaria, è stato travolto da un panico comprensibile ma totale. Per fortuna Edward Norton, che nuotava vicino a lui, ha avuto la prontezza di spirito di affiancare l'attore e di passargli il boccaglio, alternando i respiri fra i due e aiutando Di Caprio a riemergere insieme a lui con cautela.

Di Caprio presenta a Parigi il suo documentario ambientalista

Il catastrofismo del clima
C'è un'osservazione di fondo. Anche nel caso del film di Leonardo Di Caprio c'è l'idea che la natura (anzi, la Natura con la enne maiuscola) sia buona e perfetta e che l'uomo sia cattivo e imperfetto. Pensiamo che l'uomo stia distruggendo il Paradiso terrestre in cui vive, riteniamo drammatici i mutamenti del clima e dell'ambiente, idealizziamo come migliori i prodotti della natura e insani i prodotti dell'uomo, preconizziamo una fine catastrofica della vita sul nostro pianeta.

La natura invece non è né buona né perfetta. La natura guarisce e fa ammalare, la natura dà salute e malattie terribili, produce alimenti ottimi e grandi quantità di cibi tossici e avariati, la natura ha arcobaleni meravigliosi e fanghi decomposti, la natura fa nascere tutti gli esseri viventi e li uccide tutti fra tormenti atroci – tutti, querce lucertole batteri muschi coralli capodogli insetti ed esseri umani. La natura non è né buona né cattiva, non ha morale né etica: è del tutto indifferente a ciò che facciamo o non facciamo.
Se il clima cambierà, l'aria del pianeta Terra si scalderà e raggiungerà un nuovo punto d'equilibro come ha fatto tante volte nel corso delle ere geologiche. I mari si alzeranno e spariranno Venezia, Ravenna e tante altre meraviglie costiere. Per la naturale selezione evolutiva, alcune specie viventi si estingueranno e altre invece ne nasceranno, nuove: specie che oggi non possiamo immaginare. L'uomo non si estinguerà con un clima più caldo; dovrà cambiare i luoghi e il modo di vivere, ma non si estinguerà in un mondo più caldo. La fine del pianeta sarà solamente quando il Sole moribondo divorerà per sempre la Terra in una fiammata, o se un astro urterà contro il globo e lo trascinerà fuori orbita nel buio siderale.
Ciò che vogliamo e dobbiamo difendere insieme con il clima non è il mondo ma questo mondo. Vogliamo e dobbiamo proteggere questo mondo come lo vediamo oggi e in cui ci riconosciamo.

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