Mi sembra che una cosa da non fare a scuola, sia dare per scontato ciò che si fa. La matematica, ad esempio, perché la si studia? Cos’è? A cosa serve?
Ho sperimentato che un modo per tenere viva e far circolare a lungo questa domanda sia chiedere di continuo a bambine e bambini dove si nasconda la matematica. Ecco alcune ipotesi, tracciate dai bambini su un grande cartellone su cui possono scrivere quando pare a loro, e poi lette e discusse insieme in terza elementare.
Alessandro C: La matematica si nasconde nelle matite. Perché quando fai le operazioni usi le matite.
Nisrin: Si nasconde nel cervello, perché quando fai le operazioni tu devi pensare.
Aurora: Si nasconde nel quaderno perché lui, con le pagine pulite sta anche nella testa e noi poi scriviamo.
Manuel: La matematica si nasconde nei libri.
Lorenzo: La matematica sta nel metro, nel calendario, nel termometro. Nel calendario servono i numeri per contare i giorni della settimana, nel termometro serve per misurare quanto fa caldo e quanto fa freddo.
Alessandro C: Sta pure negli orologi perché dentro c’è il tempo con dei numeri.
Franco: Allora la matematica serve per misurare.
Alessia: Si nasconde nelle mattonelle, perché sono tutte quadrate, e sotto i piedi, perché ci stanno le scarpe che hanno i numeri.
Tommaso: Si nasconde dappertutto perché non vuole essere vista e non vuole entrare nella matita, perché non ha voglia di scrivere le operazioni.
Emilia: La matematica sta nell’universo, perché i pianeti hanno un numero e i satelliti sono pure tanti e hanno anche loro un numero.
David: La matematica è invisibile ed entra nelle orecchie perché va nel cervello. Poi, quando hai capito, esce dalle orecchie, va da un altro bambino e gli fa capire.
Diego: Ho visto la matematica entrare nelle orecchie di David e poi fare tutto un giro.
Cristian: La matematica si nasconde anche dentro le parole, perché quando parliamo usiamo la matematica.
Diego: L’ho vista ed erano tutti i numeri in fila fino a tremila, poi ancora fino all’infinito.
Seriana: Per me la matematica sta nelle mani perché quando facciamo 4 più 4 con le dita fa 8.
Franco: Questo credo lo pensassero anche gli antichi romani, che contavano con le dita come noi. Infatti la parola digitale, che oggi usiamo molto spesso e che indica la traduzione in numeri di immagini, film, parole e molto altro, deriva da ciò che ha detto Seriana, perché in latino dito lo chiamavano digitus.
Michele: Io non so dove sta la matematica.
Nicla: Per me si nasconde in tutte le parti, perché tutte le parti hanno delle forme.
Manuel: La matematica si nasconde nei quadrati, nei rettangoli.
Non so bene quali siano i contorni di ciò che stiamo indagando, ma la discussione appassiona ed è appena iniziata.€
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