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Scribonio Largo, medico incompreso

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Scribonio Largo, medico incompreso

Plinio il Vecchio, l'autore della Naturalis historia in 37 libri, che resta una miniera di notizie dell'antichità nata tra osservazioni dirette e consultazioni di oltre 500 autori, non stimava i medici romani. Li considerava incompetenti, quasi fossero dei mestieranti se non addirittura degli imbroglioni. Questo giudizio ingeneroso ha molto nuociuto alla loro conoscenza e un autore come Scribonio Largo, che partecipò alla spedizione del 43 in Britannia di Claudio, rimane sostanzialmente uno sconosciuto.
Tuttavia qualcosa per lui si sta facendo, sotto l'impulso delle nuove attenzioni che sono state dedicate alla medicina dei latini. Le sue Ricette mediche, un'opera che conserva 271 testi contro innumerevoli problemi di salute, ora hanno una nuova edizione critica con traduzione francese e sono spiegate da un formidabile apparato di note. Le Compositions médicales di Scribonius Largus, curate da Joëlle Jouanna-Bouchet, sono state pubblicate nella collezione latina delle Belles Lettres (pp. 840, euro 59). Possiamo dire che codesto libro, uscito in questi giorni per il prestigioso marchio parigino, sostituisce e migliora l'edizione tedesca della Teubner del 1983 e aggiunge altri elementi alla versione italiana di Loredana Mantovanelli (Sargon Editore 2012).
Nelle Ricette si trova di tutto, dalle curiosità alle medicine vere e proprie. Né mancano prodotti igienici come i dentifrici, usati da Messalina e Ottavia, sorella di Augusto; ecco dei preziosi colliri, o dei consigli sull'uso della torpedine per curare il mal di testa (viva è impiegata contro la podagra). E ancora: Scribonio Largo prescrive succo gastrico di cerbiatto nei casi di epilessia, singolari medicamenti per affrontare le emorragie o il gonfiore del colon o l'ulcerazione della vescica. Una pomata oftalmica era realizzata con zafferano di Sicilia. Ci sono antidoti contro il morso dei cani o dei serpenti (in tal caso c'è come componente il trifoglio); per i problemi al fegato eccone altri in cui figurano nardo, cinnamomo, miele. Oltre 250 specie vegetali si trovano in queste pagine e quel che colpisce è l'attenzione dell'antico medico romano per i dosaggi: un rimedio può trasformarsi in veleno se non è somministrato in giusta misura.
L'opera rivela anche la società all'inizio della nostra era, la validità e la forza del giuramento di Ippocrate, i nomi di altri medici. Ebbe grande fama sino alla tarda età imperiale e poi circolò in epitomi nel medioevo. Ora ritorna suggerendo rimedi naturali, di nuovo in auge.

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