Cultura

Mediterraneo di conflitti e di diaspore

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al via il salone dell’editoria sociale:focus sul mare nostrum

Mediterraneo di conflitti e di diaspore


«(...) Questo nostro Mediterraneo di conflitti, di spoliazioni territoriali, di negazioni d’identità, di migrazioni e di diaspore, di ognuno che, esule per desiderio di conoscenza o per costrizione, ritrova la sua terra, il suo cielo, la sua casa». Con queste parole ancora attuali, lo scrittore Vincenzo Consolo, parlando del viaggiatore e poeta arabo-andaluso Ibn Jubayr, definiva il mar Mediterraneo. A queste parole hanno pensato gli organizzatori del Salone dell’editoria sociale intitolando l'edizione di quest'anno “Mediterraneo oggi”.

Appuntamento arrivato alla sua ottava edizione – da sabato 29 ottobre a martedì 1 novembre a Porta Futuro (a via Galvani 108 a Roma - quartiere Testaccio) – il Salone dell’editoria sociale è promosso da una serie di soggetti sia del mondo culturale che del sociale, avvalendosi sia della ventennale esperienza della rivista “Lo straniero” diretta da Goffredo Fofi (in chiusura alla fine dell’anno), del lavoro della casa editrice “Edizioni dell’asino” e dell’associazione “Gli asini” a essa collegata, sia dell’esperienza e dell’impegno dell’associazione Lunaria e dell’autorevolezza sui temi sociali di Redattore sociale e della Comunità di Capodarco.

«Scuola» libera e aperta di editoria

Il Salone dell’editoria sociale, come negli anni passati, propone una forma ibrida per distinguersi dalla tipica proposta culturale: una fiera della piccola editoria con trenta editori tra i più attenti e sensibili ai temi sociali (quest’anno le novità sono Keller e l’Editrice missionaria italiana) affiancata da un programma solido di quasi cinquanta incontri, non solo presentazioni, spesso seminari di approfondimento.
Si potrebbe parlare di una “scuola” temporanea, libera e aperta, o di un corso di aggiornamento che dura quattro giorni. Scorrendo il programma lo sguardo è rivolto, certo, all’attualità e alle sponde opposte del nostro mare, i nostri immediati confini: sabato 29 ottobre un incontro dedicato alla Turchia dopo il tentato golpe con Fazila Mat, Lea Nocera e Luigi Spinola; sempre sabato 29 all’attualità dell’accoglienza dei migranti è dedicato l'incontro a cui parteciperanno tra gli altri Grazia Naletto, presidente di Lunaria, Maria Silvia Olivieri, del servizio centrale Sprar, e Gabriella Guido, portavoce campagna “LasciateCIEntrare”; a cinque anni dalle “primavere arabe” verrà presentato domenica 30 ottobre il libro Rivoluzioni violate (Edizioni dell’asino 2016) a cura di Osservatorio Iraq e Un ponte per…, un’associazione e un sito internet indipendente che da anni si occupano e operano in quei paesi.

Focus sulla Libia e sul rapporto tra media e immigrazione

Sempre domenica 30 ottobre il giornalista Giuliano Battiston presenterà il suo libro Arcipelago jihad (anche questo edito dalle Edizioni dell’asino), la più aggiornata analisi sullo Stato islamico e il ritorno di al-Qaeda; alla Libia, un paese allo sbando, è dedicato un tavolo di approfondimento a cui interverranno, lunedì 31 ottobre, i giornalisti Giuliano Battiston, Francesca Mannocchi, Alberto Negri e Francesco Strazzari; mentre del rapporto tra media e immigrazione, e di come gli organi di stampa affrontano questi temi, discuteranno, in un incontro moderato dalla giornalista Marina Forti, Giovanni Maria Bellu, presidente di Carta di Roma, Eleonora Camilli, giornalista di “Redattore sociale”, Tommaso Di Francesco, condirettore de “Il Manifesto” e Marco Tarquinio, il direttore di “Avvenire”, in programma martedì primo novembre.

Spazio ai narratori contemporanei del Mediterraneo

Se da una parte sono molti gli omaggi alle figure della cultura del passato con lezioni, approfondimenti e introduzioni – alla vita e soprattutto alle opere dell’antropologa francese Germain Tillion che lavorò molto in Nord Africa, ad Albert Camus, ad Orientalismo di Edward Said e alla scrittrice Assia Djebar, a cui sarà dedicata una serata con un monologo teatrale dell'attore Antonio Fazzini –, dall’altra grande spazio sarà dedicato all’immaginario attuale del Mediterraneo con la lezione del geografo Franco Farinelli, sabato 29 ottobre, e ai narratori contemporanei come Alessandro Leogrande e Matteo Nucci sul “mito e la frontiera” del Mediterraneo, come Simona Vinci, fresca vincitrice del Campiello con il suo romanzo La prima verità (Einaudi 2016) e come l'egiziano Ezzat El Kamhawi, che con la professoressa Isabella Camera d'Afflitto parlerà della letteratura araba vista dal Cairo.
Infine il Salone dell’editoria sociale si conferma come luogo di incontro, spesso in interviste pubbliche e dialoghi con il pubblico, con grandi interpreti della cultura e dell’arte del nostro tempo, in particolare con il musicista Nino D’Angelo, nella serata di apertura di sabato 29 ottobre, con il fotografo Ferdinando Scianna e l'artista/scultore Mimmo Paladino, domenica 30 ottobre, e il sociologo di origine bielorussa Evgenij Morozov, che interverrà con Francesca Bria, responsabile tecnologia e innovazione digitale della città di Barcellona, su “tecnocapitalismo e beni comuni”.

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