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L’autunno caldo dei concerti esplode con King Crimson e Norah Jones

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L’autunno caldo dei concerti esplode con King Crimson e Norah Jones

I King Crimson
I King Crimson

È autunno ma potrebbe essere estate. Almeno per la ricchezza e la varietà del cartellone della musica dal vivo di questa settimana. Che ha innanzitutto due protagonisti: i King Crimson, tra le band più influenti della stagione progressive e più importanti della musica del Novecento in generale, e Norah Jones, da buoni 14 anni punto di riferimento della scena white soul americana con rara capacità di incrociare le tradizioni di jazz, folk e country in territorio pop.

Cominciamo con i Crimson: addirittura otto date italiane per loro, partendo dal Teatro degli Arcimboldi di Milano (5 e 6 novembre), poi i concerti soldout al Verdi di Firenze (8 e 9 novembre) e all'Auditorium di Roma (11 e 12 novembre), per chiudere al Colosseo di Torino (14 e 15 novembre). Sulle scene da qualcosa come 47 anni a fasi alterne, sono tornati in pista tre anni fa e a settembre hanno pubblicato «Radical Action to Unseat the Hold of Monkey Mind», triplo disco che documenta proprio l'ultima attività live, mettendo in fila superclassici del loro repertorio come «Lark's Tongue in Aspic», «Starless», «Epitaph» e «21st Century Schizoid Man», queste ultime due dal seminale esordio del 1969 intitolato «In the Court of the Crimson King». Gli avvicendamenti di formazione sono stati innumerevoli, ma nella «stanza dei bottoni» resta sempre Robert Fripp che, con la sua chitarra, è cervello, cuore e anima della band.
Accanto a lui i fiati di Mel Collins, uno che è entrato e uscito più volte dal progetto, il basso di Tony Levin, punto fermo dalla prima reunion datata 1981, e una truppa di leve relativamente nuove, tra cui figura Jakko Jaksyz, cantante e chitarrista addizionale che dà voce alle immortali melodie dei Crimson.

Norah Jones torna con «Day Breaks»
Attesissimo anche il ritorno in Italia di Norah Jones per due esibizioni, agli Arcimboldi di Milano (8 novembre) e al Gran Teatro Geox di Padova (9 novembre). Figlia d'arte nientemeno che di Ravi Shankar, il guru indiano che iniziò George Harrison al sitar, esplosa all'inizio degli anni Duemila con due perle come «Come away with me» e «Feels like home» (vi dice niente il tormentone ottimistico «Sunrise»?), si è tolta più di uno sfizio in questi anni, per tornare una manciata di mesi fa con «Day Breaks», album che segna un ritorno alle sonorità jazzy delle origini. Un lavoro accolto con grande favore dalla critica internazionale, nel quale spiccano le intense «Flipside» e «Tragedy», ma anche cover intriganti come «Don't be denied» di Neil Young e standard jazz come «Peace» e «Fleurette Africaine», giusto per rendere fede al cursus honorum della ragazza.

L'alternative rap dei Twenty One Pilots
Chi ha qualche anno in meno, si orienta nell'universo rap, non disdegna il pop e ama le contaminazioni, sicuramente non si perderà la data unica in Italia, lunedì 7 novembre al Forum di Assago, dei Twenty One Pilots, quattro album all'attivo, ottime performance di vendita, patente di credibilità sulla scena alternative americana. Se vi siete formati con la musica degli anni Novanta, c'è Tricky, tra i nomi di punta della rivoluzione trip hop: si esibirà il 9 novembre al Teatro Splendor di Aosta, il 10 al Leoncavallo di Milano, l'11 al Viper di Firenze e il 12 al New Age di Roncade (Treviso). Distorsioni punk al Tunnel di Milano dove, l'8 novembre, saliranno sul palco gli inglesi You Me at Six.

Ron Carter apre il «Jazz Mi»
In ultimo c'è un cartellone jazz dominato da «Jazz Mi», festival di Milano in programma dal 4 al 15 novembre che propone 80 concerti e 25 eventi speciali, per un totale di 320 artisti coinvolti. Si comincia con Ron Carter, il leggendario bassista di Miles Davis che con il progetto Golden Strike sarà al centro della scena al Teatro dell'Arte (4 novembre), si prosegue nella stessa location con la tromba di Christian Scott (5 novembre) e Dave Holland (5 novembre), pure lui per anni al basso per il sommo Miles.

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