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La vita è bella variopinta

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Arte

La vita è bella variopinta

  • –Danilo Eccher

Come spesso capita, attorno alle cose che si pensa di conoscere molto bene si scopre invece un’infinità di aspetti ignoti e di elementi sorprendenti; di un artista conosciuto e apprezzato, anche dal grande pubblico, come Ugo Nespolo, si pensa di conoscere tutto, ci si illude di esaurire l’intera sua ricerca nei legni policromi. Invece, il percorso creativo di Nespolo nasconde brusche sterzate, inattesi inciampi, improvvise impennate, nasconde un mondo visionario e acrobatico che si lascia solo intuire nelle opere più note. Il compito di svelare questi segreti panorami artistici è quello che si è prefissata la mostra dedicata alle sue opere che si tiene presso la Fondazione Puglisi Cosentino di Catania.

Un itinerario a ritroso per ritrovare alcune pagine ancora oscure della storia dell’arte contemporanea ma anche per ricostruire la complessa mappa artistica di un grande e singolare protagonista dell’arte italiana. Comprendere per leggere in profondità le attuali e più note composizioni di legni colorati, significa ricostruire le prime esperienze fluxus con Ben Vautier, le mostre da Arturo Schwarz, rileggere le critiche di Pierre Restany, scorrere i primi film sperimentali con Lucio Fontana attore, cogliere l’ironia e lo sberleffo che accomunava Nespolo all’amico Alighiero Boetti.

A Catania e alla Sicilia il compito di ridistribuire le carte per una nuova lettura del piemontese Nespolo, recuperare tracce importanti che raccontano di leggerezza goliardica nell’analizzare le dinamiche logico-matematiche, l’ironia profonda, dai profumi situazionisti, per una drammatica crisi sociale che nel 1969 farà realizzare a Nespolo opere come Champagne-Molotov, i giocattoli giganti di un poverismo metafisico, gli anagrammi e gli incastri da cui poi prenderanno vita le figure e i paesaggi immersi nelle esplosive atmosfere deperiane.

Un mondo variopinto di personaggi bizzarri che saettano nello spazio compiendo stravaganti acrobazie visive, sono le luci di un circo visionario che cattura lo sguardo, lo inganna e lo confonde, lasciando nell’ombra del palcoscenico una recitazione più complessa ed articolata, più colta, più intellettualmente sofisticata.

Togliere le incrostazioni interpretative legate alla bellezza superficiale per scavare nei pensieri più ruvidi, nella poesia più intima dell’arte di Ugo Nespolo, è quello che la mostra siciliana di Catania intende restituire. Non un artista diverso ma più completo, non una semplice mostra ma una ricerca curiosa e interessante. Per l’occasione verrà pubblicato anche un prezioso catalogo-volume con immagini e documenti inediti dello straordinario percorso artistico di Ugo Nespolo.

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Un mondo variopinto con bizzarri personaggi che saettano nello spazio, a fanno sberleffi al visitatore. È il mondo stravagante di Ugo Nespolo, l’artista piemontese classe 1941 esplorato e raccontato nella mostra antologica dal titolo That’s Life, curata da Danilo Eccher con il coordinamento di Enrico e Lorenzo Lombardi e ideata e promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro - Italia e Mediterraneo e dal suo presidente Emmanuele F.M. Emanuele. La rassegna è allestita negli spazi della Fondazione Puglisi Cosentino di Catania fino al 15 gennaio 2017. Nespolo è uno degli interpreti più singolari nella pittura del Novecento italiano e questa di Catania è sua prima mostra allestita in Sicilia. Qui sono state convocate oltre 170 opere provenienti da collezioni private, realizzate dall’artista in un arco temporale di circa cinquant’anni, fra il 1967 e il 2016. Insieme a un corpo di disegni, figurano anche sculture, installazioni, mobili, tappeti di design e costruzioni in legno che sono la cifra identificativa del maestro piemontese. Una sezione, in particolare, è dedicata al cinema sperimentale degli anni Settanta. A Danilo Eccher abbiamo chisto di tratteggiare le linee guida della mostra.

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