Cultura

Cohen, il più grande poeta in musica del nostro tempo

  • Abbonati
  • Accedi
L'Analisi|addio

Cohen, il più grande poeta in musica del nostro tempo

L’ultimo, lapidario commento globale lo fece poco meno di un mese fa, chiudendo in modo definitivo il dibattito sull’opportunità del Nobel per la Letteratura all’amico (e alter ego nella narrazione dell’epica americana) Bob Dylan: «It’s like pinning a medal on Mount Everest for being the highest mountain». Punto. Questa notte se n’è andato il più grande poeta in musica del nostro tempo, Leonard Cohen. A 82 anni il cantautore canadese aveva appena dato alla vita il quattordicesimo album (in studio), You Want It Darker, che è anche il suo testamento spirituale, come si conviene a chi vive, scrive e sente con le antenne del visionario (in particolare, Cohen era devoto alla Kabbalah).

Così fu, lo scorso inverno, per il potente “Blackstar” di David Bowie, uscito profeticamente il giorno prima della sua morte. A Cohen è andata forse peggio, essendosene andato due giorni dopo l’elezione di Donald Trump, se non altro perché il nuovo presidente rappresenta una certa idea di America e del mondo sulla quale il cantautore canadese ci avrebbe detto, e dato, molto. Da buon Monaco Zen, senza la retorica militante di un certo mondo liberal americano.

Ma Cohen è stato un poeta politico solo nel senso arcaico del termine; laddove il folksinger Dylan ha incarnato (e in parte prodotto) il racconto del cambiamento sociale e culturale dell’America della Frontiera, il songwriter Cohen ha disegnato intuizioni e visioni esistenziali, offrendoci alcune tra le poesie musicali più metafisiche, trascendentali e spirituali della seconda metà del novecento.

“I am ready to die. I hope it’s not too uncomfortable. That’s about it for me”

Dall’ultima intervista di Leonard Cohen al New Yorker 

Tra i molti riconoscimenti, il Premio Príncipe de Asturias de Las Letras (nel 2011), di cui è disponibile online un memorabile speech. Ci mancherà, ma da oggi li saremo ancora più grati di esserci stato. L’ultima intervista, profetica, poetica e lapidaria, al New Yorker: «I am ready to die. I hope it’s not too uncomfortable. That’s about it for me».

Addio Leonard Cohen, maestro poesia in musica

© Riproduzione riservata