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Merenda in libreria

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C'è qualcuno che sa leggere

Merenda in libreria

Evviva! Da qualche anno, la creatività che qualifica con successo l’editoria italiana dedicata ai ragazzi trova nei librai complici vincenti.

Alla bellezza della grafica dei libri, alla ricchezza innovativa di idee e contenuti si sposa con successo il layout invitante di vetrine e interni. Nuovo e sempre più efficace lo stile con cui i librai – spesso giovani – si propongono ai loro piccoli clienti e ai genitori. Fanno di tutto per stimolarli, metterli alla prova, instradarli sul vasto cammino del patto narrativo, della gioia della scoperta lenta del mondo, del ragionare: chiedono piccole fatiche in cambio di risultati appaganti. Complice uno strumento maneggevole, sempre a portata – il libro – che replica bene il nostro schema fisico: felice concomitanza di corpo e contenuto.

In un acuto libretto pubblicato dal Mulino intitolato La cura della ragione, Fabio Paglieri mostra come il cedere della ragione alla marcia schiacciante dei pregiudizi porti a un suo uso scarso e fallace. E propone cimenti giocosi per capire dove sbagliamo, e correggere il tiro.

Gioco e creatività nell’accezione più contagiosa caratterizzano il meglio delle librerie per bambini.

Quel che grandi e piccini trovano in quegli spazi è bello, usabile e ben conosciuto da chi lo offre: questo fa la differenza. Parrà strano, ma nel “mondo libro” conoscere ciò che si vuol vendere è fondamentale. Qui forse, si seleziona di più e si usa di più ciò che si mette sui banchi.

Qui i genitori son disposti ad affidare i propri piccoli a messaggi, stimoli forti provenienti dai temporary maestri rappresentati dai librai, ad ascoltare consigli di letture.

Gironzolando nelle aree loro riservate, scoprono che «libro si può», e mentre affidano ai librai i figli, si affidano a un buon libro.

Questo concorso di fattori positivi – buoni libri, oggetti talmente belli che a volte vengono “rubati” dai grandi, belle librerie, che ai grandi permettono di riscoprirsi lettori, stimoli giusti, percorsi giocosi e cognitivi ben architettati, affidamento ai librai, dei bambini da parte dei genitori – parrebbe alla radice del successo di libri e librerie “junior”.

Sembra esserci più tempo per tutto: conoscere, conoscersi, coinvolgersi.

In Italia ci sono almeno ottanta librerie dedicate esclusivamente al mondo junior, un’altra sessantina vi dedicano ampi spazi, e almeno un libraio specializzato.

Negli ultimi dodici mesi, anche grazie alla eccellente complicità della Scuola Librai Italiani – ha sempre più allievi – hanno aperto almeno una decina di librerie: in città piccole e grandi, anche in regioni dove di libri se ne vendono pochi. Fra queste Soffiasogni ad Ariccia, PiccioPancia a Chieti, Storie a Colori a Terni, Marco Polo Kids a Venezia, Tiritera a Milano.

Con libri, segni e scrittura si “gioca” sul serio: alla Talpa dei bambini di Novara i bambini che hanno imparato la lingua dei segni traducono ai bambini non udenti le fiabe che stanno leggendo. Alla Volante di Lecco, sotto una volta affrescata con libri che volano, mentre i bambini trafficano con la carta, ci scrivono e disegnano, si “sporcano” le mani nella terra, affrontano temi ecologici.

A Milano, una ventina di librai in collaborazione con molti editori hanno dato vita con successo a una festa itinerante, dal titolo «Hai visto un re?»

Anche le catene librarie dedicano sempre più spazio: l’addetta all’area bambini della Feltrinelli di Bari dichiara con fierezza: «negli ultimi anni ci siamo mangiati un bel po’ di metri quadri che erano dedicati alla cucina». Più di 40 librerie Feltrinelli hanno allestito Kids Corner. Secondo i dati Nielsen, il valore del settore è pari al 17% del totale: valore battuto da tutte le catene. Su 600 librerie Mondadori, circa la metà offre un ampio settore dedicato a bambini e ragazzi. In casa Giunti, tutte le 191 librerie investono in titoli e spazi “junior”, e il risultato doppia la quota standard di mercato.

Consolida l’ottimismo il successo strepitoso del nuovo Harry Potter: la chiamata a raccolta di generazioni di cultori del “maghetto” contribuisce a regalare un bel finale di anno ai librai per tutte le età.

Non resta che trasferire questo entusiasmo, questa carica basata su progetti innovativi anche nel resto delle librerie, a partire da quelle che apriranno i battenti nei prossimi anni.

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