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Al Maxxi gli scatti di Letizia Battaglia, un obiettivo puntato contro la…

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Al Maxxi di Roma

Al Maxxi gli scatti di Letizia Battaglia, un obiettivo puntato contro la mafia

Shobha - Ritratto di Letizia Battaglia - Courtesy l'artista
Shobha - Ritratto di Letizia Battaglia - Courtesy l'artista

È cronaca cruda, quella che racconta la fotografa palermitana Letizia Battaglia. Uno scatto dietro l’altro, lo sguardo fermo, lucido, profondo sulle stragi di mafia, gli scontri di piazza a Milano, i detenuti, i malati di mente dell’ospedale psichiatrico di via Pindemonte a Palermo. I rioni, i tribunali, i mercati popolari. Un labirinto di fotografie in bianco e nero che denunciano e invocano giustizia, che riprendono «tutto sempre da molto vicino, a distanza di un cazzotto o di una carezza». Il Maxxi di Roma ha attinto alla sua collezione inaugurando «Letizia Battaglia. Per pura Passione», a cura di Paolo Falcone, Margherita Guccione e Bartolomeo Pietromarchi.

“Io sono Palermo”

Dice di sé la fotografa Letizia Battaglia 

In mostra 200 fotografie, provini e vintage print inediti, insieme a riviste, pubblicazioni, film e interviste che sono la summa del lavoro di un'eccezionale testimone di 40 anni di vita italiana. Prima donna fotografa a entrare nella redazione di un giornale - il quotidiano L'Ora - la prima a ricevere a New York, nel 1985, il prestigioso The W. Eugene Smith Award, dedicato alla fotografia umanistica.

«Io sono Palermo»
«Io sono Palermo», dice di sé l'autrice. Palermo, quella da cui negli anni fugge e ritorna. Inedita, segreta, intensa, con i muri ammuffiti dietro i letti dei bambini, le pozze di sangue, Felicia Impastato, Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, la vedova Schifani. Piersanti Mattarella tra le braccia del fratello Sergio. Guttuso che fuma e uno sguardo di tenerezza su Enza Montoro, prostituta a Palermo nel '69. Il suo primo scatto, esposto insieme a quello a Pierpaolo Pasolini e Franca Rame. Tutti documenti di una storia indelebile. Negli archivi della fotografa il passato che emerge è impietoso: c'è Leoluca Bagarella, Salvo Lima e Vito Ciancimino, Giulio Andreotti con Nino Salvo. Ma non solo mafia, politica e mattanze: ecco le processioni, le feste all’Arenella, i matrimoni, i funerali, la città popolare e la nobiltà palermitana.

L'arresto del feroce boss mafioso Leoluca Bagarella - Palermo, 1980 - Courtesy l'artista

Un obiettivo puntato contro la mafia
«Con questa mostra celebriamo il lavoro straordinario di Letizia Battaglia fotografa, ma anche il suo impegno civile, la sua passione militante che l’ha vista incessantemente in prima linea per cause diverse, la legalità, la questione femminile, i problemi ambientali, i diritti dei carcerati - ha dichiarato Giovanna Melandri, presidente della Fondazione Maxxi - Un impegno che le è valso molti premi e riconoscimenti in tutto il mondo».

La conta. Dopo la Processione dei Misteri gli uomini contano i soldi delle offerte - Trapani, 1992 - Courtesy l'artista

Ai cantieri della Zisa il sogno di Letizia
Nella vita dell'autrice non c’è stata solo la fotografia. Nel suo mosaico creativo si fondono esperienze teatrali, cinematografiche, editoriali, politiche: è assessora all'ambiente nella giunta di Leoluca Orlando, negli anni della “Primavera di Palermo”. Oggi, a 82 anni, ha ancora un sogno che aspetta: inaugurare un Centro internazionale di fotografia a Palermo, nei cantieri della Zisa, per accogliere «il meglio del mondo e portare fuori da Palermo il meglio di questa città che ancora soffre di una scorbutica organizzazione e ancora non è tra le città felici, anche se noi ci proviamo». Il sindaco Leoluca Orlando le ha consegnato simbolicamente le chiavi, ma ancora c'è tanto da fare.

A Maxxi le foto di Letizia Battaglia: Palermo, la mafia, gli eroi

Letizia Battaglia. Per pura passione
Maxxi, Museo nazionale delle arti del XXI secolo
Via Guido Reni, 4A, Roma
Fino al 17 aprile 2017
MAXXI | Museo nazionale delle arti del XXI secolo

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