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Elton John, foto d’artista in collezione

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Elton John, foto d’artista in collezione

Man Ray, Noire et Blanche
Man Ray, Noire et Blanche

Londra. Ogni persona famosa ha un segreto. Nel caso di Elton John, uno dei cantanti e musicisti più celebri e longevi degli ultimi decenni, il segreto è ora rivelato da una grande mostra a Tate Modern: è la sua passione per la fotografia moderna, con una particolare predilezione per le opere di Man Ray.
In un video registrato apposta per la mostra, Elton John spiega come 25 anni fa in un momento di crisi nella sua vita, quando si stava disintossicando dall'alcool, aveva scoperto la fotografia moderna ed era stata una rivelazione. “Guardare foto è come leggere un libro, accende e libera la tua immaginazione,” afferma. Da allora ha continuato ad aggiungere foto alla sua collezione, che ora raccoglie oltre 8mila immagini che vanno dal 1910 ai giorni nostri ed è una delle più ricche e grandi al mondo.

Per la mostra alla Tate, dal titolo “The Radical Eye”, il cantante ha scelto duecento foto dal 1917 agli anni Cinquanta, realizzate da grandi nomi come Man Ray, Edward Weston, Irving Penn, Tina Modotti e Dorothea Lange, particolarmente rare perchè sono tutte foto originali stampate dall'artista stesso all'epoca e non stampe successive.
La prima foto, la più piccola per dimensioni ma tra le più importanti per l'influenza che ha avuto sull'evoluzione della fotografia e dell'arte, è il nuotatore sott'acqua di Andre Kertesz, del 1917, con il suo innovativo uso di luci e ombre.
La mostra è dominata da Man Ray, sia per numero di sue foto che per il loro impatto visivo che resta potente ora come negli anni Trenta.

Immagini memorabili come “Noire et Blanche”, il volto bianco della sua amante Kiki de Montparnasse accanto a una maschera africana d'ebano; la teatrale “Le lacrime di vetro” con il suo uso innovativo del cropping o il ritratto sfumato di Dora Maar sono una testimonianza dell'importanza dell'artista nella storia della fotografia.
La mostra è divisa per temi, con una sala dedicata ai ritratti – da Henri Matisse a Erik Satie, da Salvador Dali a Igor Stravinsky, e una grande sala dedicata alla sperimentazione, che rivela quanto fossero innovativi i fotografi moderni, utilizzando tecnologia e fantasia alla ricerca di effetti nuovi, realizzando foto usando la solarizzazione, la distorsione e la doppia esposizione per creare immagini uniche.

La sala dedicata alla foto come “documentario sociale” si concentra sul devastante impatto della Grande Depressione negli Stati Uniti. Ci sono immagini note come la Migrant Mother di Dorothea Lange e altre poco conosciute, realizzate da fotografi che per la prima volta grazie alle nuove macchine fotografiche portatili potevano andare in giro e cogliere l'attimo. Elton John ha spiegato che ha deciso di prestare parte della sua collezione alla Tate perché “le foto vanno viste”.

The Radical Eye: Modernist Photography from the Sir Elton John Collection
Fino al 7 maggio 2017
Tate Modern, Londra

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