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Conservazione alla Vaticana

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musei & gallerie pontificie

Conservazione alla Vaticana

Cura. Pulitura del Torso del Belvedere
Cura. Pulitura del Torso del Belvedere

In un museo, quante sono le opere esposte? E quante quelle conservate nei depositi? Senza dimenticare quelle concesse in prestito temporaneo per arredare gli uffici e gli appartamenti di rappresentanza. I numeri dei Musei Vaticani ci fanno, a questo proposito, tutti strabiliare perché sono a molti zeri. E allora. Come si può conservare un tale patrimonio? Sottoponendo a restauro le migliaia di opere?

Non basterebbe l’intera vita di un direttore di museo né l’infinito, se Alexandre Dumas non mentiva, patrimonio del conte di Montecristo! Forse l’alternativa è abbandonare gli oggetti dei musei sui loro piedistalli, sulle loro porzioni di muro, sperando in una eterna resistenza?

La risposta è semplice e racchiusa nel vecchio detto «Le opere d’arte si restaurano, le collezioni si curano». La conservazione passa attraverso la prevenzione e si attua mediante minuziosi, capillari e costantemente ripetuti nel tempo piani di manutenzione ordinaria. Significa conoscere (e continuamente aggiornare) le condizioni conservative di tutte le opere, dei grandi capolavori come dei “pezzi secondari”, assicurando loro regolari “spolverature” e controlli. Riparare per tempo i piccoli danni prodotti dai piedi e dalle mani dei visitatori. Vuol dire programmare con rigore l’intervento di restauro assicurandone nel tempo la durata attraverso un programma di protezione che può contare su ambienti espositivi climatologicamente risanati e su protocolli post-restauro mirati. Non è impossibile, si può fare e... al museo conviene, anche dal punto di vista economico.

Il libro «Come si conserva un grande museo. L’esperienza dei Musei Vaticani», da me curato in qualità di responsabile dell’Ufficio del Conservatore, snocciola cifre ed esempi. Le immagini degli operatori ripresi nelle quotidiane attività, danno l'idea dell'impegno assunto. La nuova “filosofia” della direzione dei Musei Vaticani in tema di conservazione rivela una convinta sinergia tra il comparto scientifico e quello amministrativo e gestionale che può mostrare- a “libri aperti”- un bilancio positivo.

Resta una curiosità. Cosa si fa nel resto del mondo? Quali sono le filosofie, quali le pratiche dei grandi musei stranieri che, come e più dei Vaticani, devono fronteggiare un’affluenza annua di milioni di visitatori? Come affrontano i problemi della pressione antropica e dell’usura fisica del patrimonio? Con questo genere di problemi occorre confrontarsi; a questi, sperimentando ed esemplificando nella quotidiana pratica museale, tenta di dare articolate, differenziate risposte nel libro che esce sotto l’epigrafe di Edizioni Musei Vaticani e di Umberto Allemandi.

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