Cultura

Robert Rauschenberg, apripista senza soggezioni

  • Abbonati
  • Accedi
tate modern

Robert Rauschenberg, apripista senza soggezioni

LONDRA. Robert Rauschenberg ha modificato il corso dell'arte del Ventesimo secolo con la sua incessante voglia di sperimentare e innovare. Tate Modern ora ricorda e celebra il ruolo e l'opera del grande artista americano con una mostra, la prima retrospettiva postuma, che si trasferirà poi al Metropolitan Museum of Art.

Rauschenberg, morto nel 2008, era nato in Texas nel 1925 e voleva diventare farmacista. Non sapeva neanche cosa fosse l'arte fino all'incontro-rivelazione con Josef Albers, il teorico della Bauhaus, che aveva lasciato la Germania alla volta dell'America. Da quel momento in poi Rauschenberg, trasferitosi a New York, si era dedicato all'arte ma senza alcuna soggezione o rispetto per il passato, deciso a trovare nuove forme di espressione.

Ogni sala nella grande mostra della Tate, organizzata in ordine cronologico, è diversa dalla precedente e dimostra la straordinaria versatilità, la grande immaginazione e l'inesauribile creatività di Rauschenberg.

A New York riuscì a convincere il celebre de Kooning a dargli un suo disegno e passò ore con la gomma a cancellarlo, presentando poi il foglio incorniciato in una sua mostra con il titolo “Disegno cancellato di de Kooning” e la sua firma. Poi dipinse quadri tutti bianchi, i White Paintings che ispirarono John Cage a comporre un pezzo musicale basato sul silenzio. Chiese a Cage di guidare un camion con le ruote sporche di pittura su grandi fogli di carta, incollati insieme, creando l'opera “Automobile Tire Print”.

A corto di tela, decise di dipingere il suo letto con smalto per le unghie, incorniciandolo con tanto di cuscino e tubetto di dentifricio. Nei suoi viaggi, mise in barattoli terra e oggetti trovati e li dichiarò opere d'arte. Comprò una capra imbalsamata, la dipinse, aggiunse un copertone e una pallina da tennis e la trasformò in una scultura. Inventò i “Combines”, opere che uniscono pittura, scultura, oggetti trovati e performance dal vivo, a volte realizzati in diretta su un palcoscenico di fronte al pubblico.

Affascinato dall'innovazione tecnologica, Rauschenberg l'ha poi incorporata nelle sue opere. Una sala della Tate è dedicata a Mud Muse, un enorme calderone di fango ribollente, con un sistema ad aria compressa attivato dal suono, che ha un effetto stranamente ipnotico. Poi andò in India e si mise a creare opere tessili fatte con la seta. Tornando nel Texas dove era nato, sconvolto dal declino economico dopo il boom del petrolio, creò sculture realizzate con vecchi bidoni di benzina e pezzi arrugginiti di pozzi petroliferi abbandonati. E così via, in una incessante ricerca del nuovo che si è conclusa solo con la sua morte.


Ognuna delle opere in mostra ha avuto una grande influenza sull'arte contemporanea. Come ha detto Frances Morris, direttrice di Tate Modern, “senza il suo letto Tracey Emin non avrebbe mai creato il suo letto disfatto, senza la sua capra Damien Hirst non avrebbe mai pensato a mettere lo squalo in formaldeide. È impossibile sopravvalutare il ruolo di apripista e innovatore di Rauschenberg.”

Robert Rauschenberg, fino al 2 aprile 2017, Tate Modern, Londra
www.tate.org.uk

© Riproduzione riservata