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Addio a George Michael, popstar anni Ottanta da 200 milioni di dollari

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AVEVA 53 ANNI

Addio a George Michael, popstar anni Ottanta da 200 milioni di dollari

La sorte sa essere molto ironica, quando ci si mette. Beffarda perfino: l'autore di «Last Christmas», forse l'ultimo tormentone natalizio di dimensioni planetarie che dal 1984 implacabile ci accompagna quando montiamo l'albero, se ne va il giorno di Natale. Un po' come se il Boss se ne andasse nell'«Indipendence Day» o Bono nel «New Year's Day». E così questo 2016 che si è portato via tante stelle di prima grandezza del firmamento pop, con particolare accanimento nei confronti della musica, sul finire si prende anche George Michael, 53 anni, superstar anni Ottanta da 100 milioni di dischi venduti, già leader degli Wham!, duo che diede una diversa freschezza all'edonismo degli Eighties.

George Michael, ieri il suo "Last Christmas"

Il cantante inglese che già nel 2011 aveva subito un ricovero per polmonite e problemi legati alla dipendenza dal crack, è stato trovato morto nel suo letto, per insufficienza cardiaca, secondo la versione del manager. La polizia ha spiegato che l'ambulanza, accorsa nella sontuosa proprietà di Goring, nell'Oxfordshire, non ha registrato circostanze sospette. Numerosi messaggi di cordoglio da parte di chi, con lui, partecipò alla festa musicale di quel decennio da bere. «Addio amico mio, ci lascia un altro grande artista», ha scritto Madonna su Instagram, condividendo anche un video in cui consegna un premio al cantante. Elton John ha postato una sua foto con la star, commentando: «Sono costernato. Ho perso un caro amico, un'anima gentile e generosa oltreché un brillante artista». Robbie Williams, uno che la sua lezione l'aveva capita bene, ha scritto: «Oh Dio, no... Ti amo George... Riposa in pace».

Da East London al fenomeno Wham!
Nato a East London da padre greco cipriota (il suo vero nome era Georgios Kyriacos Panayotou), alla fine degli anni Settanta s'innamora della musica formando con gli amici di scuola una band, The Executive, che non arriva molto lontano. Resta il legame con il chitarrista Andrew Ridgeley, tanto che i due conclusasi quell'esperienza metteranno su un duo, i Wham! appunto, e riusciranno a strappare un contratto discografico con la Inner Vision, indie label distribuita dalla Columbia Records. Debutteranno nel 1982 con «Wham Rap! (Enjoy what you do?)», singolo che raggiunge il terzo posto della classifica britannica, un anno più tardi esce l'album «Fantastic», quello della maliziosa «Young Guns (Go for it!)», di «Bad Boys» e soprattutto «Club Tropicana», loro primo superclassico. I ragazzi si collocano sul mercato nel segmento synthpop all'epoca dominante, ma non disdegnano di strizzare l'occhio al soul e al rock and roll delle origini. Contaminazioni che emergeranno con prepotenza nel successivo «Make it big» (1984), il loro primo numero uno in Usa e Uk, dove ci si dimena parecchio su «Wake me up before you go-go» per chiudere il discorso sulla malinconica ballad sassofonistica «Careless Whisper». Ci sarà tempo per altri due album («Music from the Edge of Heaven» e «The Final», entrambi del 1986) poi l'asse si incrinerà per sempre dal lato di George, senza dubbio il membro più talentuoso del duo per il quale si schiuderanno le porte di una ricchissima carriera solista.

L’esplosione di «Faith»
Non ha pubblicato molto, ma ha venduto moltissimo. A cominciare da «Faith», primo album che pubblica con la Cbs nel 1987, decisivo per il consolidamento della sua immagine di sex symbol e icona gay. Merito di hit come «I want your sex», che scandalizza e conquista il pubblico di mezzo mondo, e dell'orecchiabile divertissement acustico della title track, nel cui video George appare completamente ricoperto di pelle nera. Il mondo della musica s'inchina e gli tributa due Grammy. Ci sarà spazio per altri quattro album in studio (da «Listen Without Prejudice Vol. 1» del 1990 a «Patience» del 2004, tutti salutati da grande successo di pubblico), poi una rarefazione delle sue apparizioni musicali, compensata da vicende di cronaca che lo vedono per protagonista. È stato più volte arrestato per possesso di stupefacenti, ma l'episodio più celebre riguarda il fermo del 1998, quando a Beverly Hills fu colto in atti osceni in luogo pubblico, circostanza a seguito della quale fece coming out. In vita ha accumulato un patrimonio da 200 milioni di dollari. E ogni anno, nel periodo natalizio, ha una hit che, piaccia o meno, torna in classifica. È accaduto anche per questo Natale: davvero last Christmas.

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